SIRACUSA. È tornato a casa, a Chiaramonte Gulfi, il camionista che ha falciato le vite dei tre operai della Covir mentre stavano compiendo dei lavori sulla corsia preferenziale del tratto tra Lentini ed Augusta della Catania-Siracusa.
Non lo hanno, invece, fatto i familiari di Giuseppe Leanza, 45 anni, residente a San Teodoro, Salvatore Cristaudo, 48 anni, e Silvestro Cerro, 57 anni, entrambi di Cesarò, che sono rimasti alla camera mortuaria dell’ospedale Muscatello di Augusta a vegliare le salme che, nella giornata di oggi, saranno dissequestrate.
Per la Procura di Siracusa l’ispezione cadaverica, compiuta nelle ore successive all’incidente dal medico legale, Francesco Coco, è sufficiente e non occorre l’autopsia: le cause del decesso sono abbastanza chiare. Il tragico incidente rilancia, comunque, il tema della sicurezza nei cantieri delle autostrade e dall’Anas fanno sapere che «sono previste delle misure a garanzia della visibilità, tra cui una segnaletica che fissa anche dei limiti di velocità».
Un protocollo che, dagli accertamenti compiuti dagli agenti della Polizia stradale, dovrebbe essere stato rispettato dagli operai dell’impresa. «Il Tir – spiega il comandante provinciale della Polizia stradale di Siracusa – oltre a travolgere gli operai ha trascinato la cartellonistica. Certo, non possiamo sapere se era stata piazzata alla giusta distanza e difficilmente sarà possibile stabilirlo con assoluta certezza ma, comunque, quel cartello c’era».
Le telecamere dell’Anas peraltro hanno ripreso il momento in cui il Tir travolge il cantiere, urtando anche un furgone. Le immagini sono state mostrate ieri in tv.
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