
ROMA. Le regioni italiane «più esposte geograficamente al rischio di importazione della malattia da virus Ebola sono le regioni costiere presso le cui aree portuali sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai Paesi africani: la Sicilia, per motivi geografici, sembra essere la regione più interessata dal potenziale contagio, a causa dei periodici sbarchi di clandestini lungo le sue coste». Lo afferma Antonio Chirianni, vicepresidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali.
«Il lungo tempo di incubazione, fino a 21 giorni, dell'infezione da virus Ebola - rileva la Simit in un comunicato - può comportare la probabilità che un individuo asintomatico proveniente dai Paesi endemici manifesti la malattia al suo arrivo in Europa».
Tuttavia, precisa la Simit, «è pur vero che nelle diverse regioni italiane sono attivi sistemi di sorveglianza e, inoltre, procedure per i casi sospetti possono essere messe in atto in collaborazione con i due Centri di riferimento, quali l'istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma e l'Azienda Ospedaliera Sacco di Milano».
«Sebbene l'infezione - spiega Chirianni - si trasmetta mediante contatto interumano diretto con organi, sangue e fluidi biologici, è importante anche evidenziare che il virus permane a lungo nello sperma e che, pertanto, i rapporti sessuali possono rappresentare un veicolo di diffusione dell'infezione anche 6-7 settimane dopo la guarigione».
Oggi, rileva l'esperto, «appare notevolmente difficile contenere il traffico aereo ed impedire, dunque, gli spostamenti internazionali; inoltre in molti dei territori colpiti dall'epidemia, quali la Liberia, la Guinea e la Sierra Leone sono scarsi i sistemi di controllo. Non si può quindi escludere del tutto la probabilità che l'infezione giunga anche in Italia, sebbene non vi siano voli diretti dai Paesi endemici».
In Europa e in Italia, conclude, «sono, comunque, state attivate tutte le possibili misure di prevenzione a livello nazionale, regionale e locale, comprese le misure di profilassi presso porti e aeroporti».
6 Commenti
rori
09/10/2014 01:02
Le istituzioni stanno a guardare cosa si sta facendo per evitare che questo accada? Hanno capito che è una peste mondiale se non si interviene immediatamente e forse è già anche tardi
roberto
09/10/2014 06:40
Si ci vogliono rassicurare per non metterci nel panico ma la storia ci ha sempre dimostrato il contrario! vedi influenza spagnola, e l'AIDS sembrava una sciocchezza all'inizio ci hanno raccontato che sarebbe stata contenuta e che in breve tempo i vaccini erano disponibili invece 10.000000 circa i contagiati e milioni di morti. Ma questo virus è peggio delle peste si può prendere anche attraverso dei vestiti con sudore umano se poi diventasse aerobico come temono con un solo starnuto farebbe strage, la mortalità e del 90% è solo questione di tempo!
davide
09/10/2014 23:40
mandano solo parole, visto che siamo del sud.. nin gli importa, non mettono dei piani come a malta che appena vedono una barca non segnalata partono i militari e li bloccano e li fanno tornare.. non sono razzista, ma bisogna prendere dei SERI provvedimenti. ma essendo SERI.. non è questione italiana.. visto che viviamo in un paese del cazzo dove esistono ancora persone che dicono " TERRONI; POLENTONI ECC.."
Lorena
12/10/2014 13:52
Non per essere razzista ma per un certo periodo non potrebbero impedire l'operazione 'mare nostrum' ? Io non capisco perché i politici e gli italiani in generale devono per forza portare tutti questi immigrati nel nostro paese, e per lo piú senza un'adeguata sicurezza. Non dico che dovremmo farli morire affogati ma almeno di rimandarli al loro paese visto che qui non fanno altro che portare malattie e problemi. Non credo che la gente sia tanto sicura di uscire di casa, per paura di contrarre la malattia. Non possiamo vivere nella paura che in qualsiasi momento senza che noi ce ne accorgiamo potremmo contrarre questa terribile malattia. Io suggerisco di impedire gli sbarchi nelle coste italiane per un po! Almeno fin quando la malattia non sará curata. Per quanto tempo? Per il tempo che ci vorrá.
mimmo
13/10/2014 19:57
non abbiamo le strutture idonie per ospitare questo tipo di infezione letali.ve ne parlla uno che lavora nel settoro.
Nunzia
15/10/2014 10:03
Secondo me è vero che la Sicilia e' la regione piu esposta al contagio , perche i migranti nn vengono controllati , arrivano , sbarcano e si dileguano nelle nostre citta'. Io lavoro a Siracusa , e' pieno di migranti che entrano nel negozio dove opero e chiedono di tutto dal cibo , agli euro e noi siamo indifesi :-(