AGRIGENTO. In due città dell’agrigentino, Palma di Montechiaro e Canicattì, torna l’incubo dello stop alla raccolta dei rifiuti.
Le segreterie provinciali, della funzione pubblica, di Cgil, Cisl e Uil, considerato che i netturbini dei due centri non hanno ancora ottenuto per intero gli emolumenti del mese di agosto, hanno proclamato per domani una giornata di astensione dal lavoro, mentre nei nove giorni successivi gli operatori ecologici non faranno lo straordinario. Di fatto la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palma di Montechiaro e Canicattì saranno paralizzate a lungo.
Una eventualità, questa, che i commissari straordinari che amministrano la Dedalo Ambiente, Antonino Lo Brutto ed Antonio Morreale, stanno tentando di scongiurare.
Le organizzazioni sindacali contestano “il mancato versamento dello stipendio del mese di agosto 2014 ai lavoratori della sede di Palma di Montechiaro, ed il mancato saldo del mese di agosto 2014 ai lavoratori della sede di Canicattì”.
I commissari corrono ai ripari.
“In data odierna (ieri ndr), abbiamo provveduto – si legge in una nota diffusa da Lo Brutto e Morreale -, al fine di scongiurare lo sciopero proclamato, ad anticipare il pagamento a saldo del mese di agosto 2014 dei lavoratori della Dedalo Ambiente Ag3 spa in servizio presso le sedi dei Comuni di Palma di Montechiaro e Canicattì. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, si reitera la richiesta di revoca dello sciopero proclamato”.
La Dedalo Ambiente ha, comunque, annunciato che “la società, in occasione della giornata del 6 ottobre, qualora lo sciopero venisse confermato, assicurerà, nei Comuni interessati, i servizi minimi previsti dalla legge 146 del 90 e dall'accordo nazionale di settore”.
Ora, visto che gli operatori ecologici di Palma di Montechiaro e Canicattì hanno ottenuto quanto gli spettava, non si può escludere la possibilità che Cgil, Cisl e Uil decidano di revocare lo sciopero. E’ verosimile che la scelta sia fatta oggi, malgrado sia domenica. D’altro canto lo sciopero è in programma per domani, quindi oggi è l’ultimo giorno utile per revocarlo, o perlomeno sospenderlo.
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