MESSINA. Il consuntivo 2013 del Comune si chiuderà con un pesante passivo. Lo squilibrio di bilancio ammonterebbe ad almeno due milioni di euro. Questo emerge dalle carte girate dall'amministrazione guidata da Renato Accorinti ai revisori dei conti presieduti da Dario Zaccone dopo la prima bocciatura dell'organo di controllo. Nella prima versione il consuntivo contava incredibilmente su un attivo di diversi milioni. Ma le cose non stavano effettivamente così. Tanto che i revisori hanno bocciato il documento. Per queste e per altre ragioni il Collegio dei revisori ha chiesto modifiche sostanziali.
A saltare agli occhi la presa in carico tra gli attivi di somme inesigibili come le pigioni delle case popolari Arcobaleno del periodo pregresso al 2005. Somme che secondo i revisori sono, in gran parte, cadute in prescrizione. Tra le entrate inserite dai servizi finanziari coordinati dal vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino anche somme dovute alle cooperative dei parcheggi che gestivano quindici anni fa gli stalli a pagamento. Peccato che alcune di quelle cooperative, dal 2000, non risultino più nemmeno iscritte alla Camera di commercio.
Ad occhio e croce c'erano almeno un paio di milioni in più alla voce entrate. C'è poi il capitolo relativo ad alcuni debiti fuori bilancio difficilmente riconoscibili che dovranno passare sotto le forche caudine del consiglio comunale. Tra questi il debito contratto con la società Oikos per il conferimento dei rifiuti nella discarica di Motta Sant'Anastasia nel periodo ottobre-dicembre 2013. Per tre mesi il Comune in contenzioso con la Tirrenoambiente per alcuni mancati pagamenti per il conferimento nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, decise di scaricare in provincia di Catania. Solo che spese rispetto alle somme previste quasi un milione di euro in più rispetto a quanto si spendeva nella discarica di Mazzarrà.
Le opposizioni hanno già annunciato le barricate. Ma non solo le opposizioni. Nina Lo Presti, oggi al gruppo misto sino a qualche settimana fa esponente del gruppo che sostiene il sindaco Cambiamo Messina dal Basso, rincara la dose: "Ci avevano detto che Motta Sant'Anastasia sarebbe costata meno e invece oggi ci ritroviamo sul groppone un debito. Mi sembra assurdo. Voglio vedere carte e contratti. Inoltre - insiste - c'è il rischio che questo squilibrio nel consuntivo possa pregiudicare il piano di riequilibrio finanziario già approvato dal Consiglio comunale". L'assessore comunale all'ambiente Daniele Ialacqua: "È tutto regolare. Abbiamo fatto ogni cosa nell'interesse della gente e nel rispetto delle regole. Le spese eccessive sono determinate dal fatto che nessuno tra i predecessori si è mai preoccupato di programmare una seria politica dei rifiuti. Così, la città, non ha un impianto proprio e non ha mai efffettuato la raccolta differenziata. Ci penseremo noi all'uno e all'altro".
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