PALERMO. Lo stadio a Zamparini, la palla (è proprio il caso di dirlo) passa al Consiglio comunale. Amministrazione comunale e Palermo Calcio hanno trovato l’intesa per la cessione dello stadio Barbera alla società di Zamparini, come hanno spiegato a Ditelo a Rgs il sindaco Leoluca Orlando e l’amministratore delegato rosanero, Andrea Cardinaletti. Se l’accordo dovesse andare in porto, il Palermo non verserebbe più nelle casse di Palazzo delle Aquile il canone d’affitto annuale 315 mila euro annuale, in cambio di prendersi in carico tutte le spese di gestione dell’impianto, comprese quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il testo è pronto e Orlando lo ha presentato alla conferenza dei capigruppo. “Adesso aspettiamo che la nostra proposta passi in Consiglio. Se ritengono che la proposta sia buona – ha spiegato il sindaco in trasmissione - poi gli uffici tecnici formalizzeranno il passaggio al Palermo. È giusto che oggi siano le società di calcio a gestire gli stadi. Non riesco a immaginare chi potrebbe gestire lo stadio se non la società stessa. Abbiamo previsto che lo stadio possa essere utilizzato per 18 giorni all’anno per altri tipi di manifestazione compatibilmente con gli impegni di campionato”.
E a chi gli chiede se non sia un passo rischioso rinunciare a quei 315 mila euro di affitto, Orlando risponde così: “Il Palermo si caricherebbe di tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono molto onerose”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ad rosanero Andrea Cardinaletti. “Noi siamo molto fiduciosi dal momento che non esistono elementi di ostacolo che possano impedire una rapida soluzione del problema. È un nuovo punto di partenza di collaborazione tra il Comune e il Palermo. Nessuno rinuncia a nulla: sarebbe un modo per dare un assetto più moderno alla gestione dello stadio”.
Il sindaco ha poi parlato anche della proposta di realizzazione del nuovo stadio da parte di Zamparini. “Se arrivano proposte per costruire un nuovo impianto, l’amministrazione ne terrà conto. Il vecchio progetto prevedeva una compensazione urbanistica che, però, riguardava una vecchia norma non più vigente. Se arriverà un nuovo progetto che non preveda compensazione urbanistica, il Comune sarà pronto a valutare la proposta”.
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