AGRIGENTO. «Perché, Signore?» ha scritto l'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, nel messaggio inviato per i funerali di Laura e Carmelo e letto durante l'omelia. È la stessa domanda che da giorni pronunciano Rosario Mulone e Giovanna Lucchese, i genitori dei due bambini di 7 e 9 anni (Carmelo li avrebbe compiuti ieri) morti sabato scorso sotto la colonna di fango che li ha travolti nella riserva naturale Macalube, il luogo che Carmelo amava e che aveva visitato tante volte. La domanda resta senza risposta anche per i cittadini di Aragona, una folla commossa che ha riempito nel pomeriggio la chiesa Madonna di Pompei - a pochi passi dalla via Papa Luciani, dove abita la famiglia Mulone e dove è stato piazzato un maxi schermo - e le strade limitrofe. C'erano tutti ai funerali dei due fratellini, a cominciare dai compagni di scuola del «Luigi Capuana», che ai lati della strada hanno atteso il passaggio delle piccole bare; c'erano i vertici dell'Arma, con il comandante generale Leonardo Gallitelli, tornato ad Aragona dopo la visita di sabato scorso per abbracciare l'appuntato Mulone, uscito solo stamane dall'ospedale dove è stato tenuto in osservazione insieme alla moglie. All'arrivo delle bare, la folla («Come non si era mai vista ad Aragona», osserva una signora) applaude e c'è chi non trattiene le lacrime. La commozione cresce quando don Melchiorre Vutera, vicario generale dell'arcidiocesi di Agrigento, si rivolge ai genitori e li esorta a sentire il sostegno di Dio, «perchè nessuna umana parola potrebbe mai bastare a sanare le voragini create da quanto accaduto». Quando, fra i palloncini bianchi liberati dai bambini, i feretri lasciano la chiesa, davanti al sagrato mamma Giovanna, in lacrime, ripete: «Voleva andare a vedere la terra che bolle, vedi come ti è finita? Vedi cosa è successo?». Il corteo funebre si dirige a piedi verso il cimitero di Aragona, che dista circa due chilometri dalla chiesa. L'ultimo viaggio di Laura e Carmelo. Intanto, sul fronte delle indagini, la procura di Agrigento - che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, finora senza indagati - ha conferito l'incarico di consulenza al vulcanologo dell'Università di Palermo, Rocco Favara, che compirà un primo sopralluogo nella riserva Macalube, gestita da Legambiente per conto della Regione siciliana, e sequestrata dalla magistratura.