MESSINA. Dalle prime ore di stamani la polizia sta eseguendo a Messina 14 misure cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di bancarotta fraudolenta. Una persona è in carcere, sette ai domiciliari e sei sono state sospese dell' esercizio della professione di commercialista. Sono state sequestrate inoltre due società per azioni e tre società a responsabilità limitata. I dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11,30, nella sala stampa della Procura della Repubblica di Messina, dove interverrà il Procuratore di Messina Guido Lo Forte I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Messina su richiesta dei sostituti Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, del gruppo Criminalità economica coordinato dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento da circa 20 milioni di euro della società Demoter. Tra gli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta e per bancarotta fraudolenta continuata ed aggravata c'è l'ex presidente dell'associazione dei costruttori di Messina, Carlo Borella, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Arresti domiciliari sono stati disposti per suo padre Benito e sua sorella Zelinda. Un altro componente della famiglia risulta indagato in stato di libertà. Al centro dell'inchiesta il fallimento della società Demoter, che fa riferimento al gruppo Borella, e quella che la Procura di Messina definisce la "sistematica distrazione di risorse che ha consentito di far uscire fuori gran parte del capitale della società, rispetto ad un buco complessivo che viene stimato in circa venti milioni di euro". La polizia ha anche sequestrato quote di capitale e azioni di 5 società, facenti riferimento agli indagati, mediante le quali, sostiene l'accusa, sarebbero sono avvenute le distrazioni di denaro.