MESSINA. Voteranno tutti per l'elezione del Rettore ma conteranno meno avendo diritto a trenta e non a duecento voti come avveniva in passato. Gli studenti si oppongono, ma la linea Navarra ottiene il primo "si" del senato accademico e del consiglio di amministrazione sul nuovo statuto. Per far sì che le nuove regole disegnate dal professore Navarra diventino operative sarà necessaria una nuova riunione del senato e poi l'approvazione definitiva da parte del ministero dell'Università. Il rettore Navarra vuole ridurre il peso del voto studentesco, allineandosi a ciò che avviene nel 68% delle Università italiane. Da oltre 200 voti, gli studenti passerebbero ad esprimerne una trentina. Mentre il numero dei rappresentati degli studenti negli organi accademici resterebbe invariato. Il colpo di scena, nell'ultima Assemblea di Ateneo dello scorso 10 settembre. A fronte delle proteste e degli interventi dei rappresentanti che reclamavano la centralità del corpo studentesco, Navarra ha tirato fuori un asso dalla manica. L'idea è quella, pur mantenendo la riduzione del peso, di estendere il diritto di voto per l'elezione del Rettore a tutti gli iscritti all'Ateneo. Una risposta alle istanze di maggiore democrazia da parte degli studenti, ma allo stesso tempo un duro colpo nei confronti del rappresentanti. I quali, a questo punto, non avrebbero più alcun potere negoziale in occasione delle consultazioni. Deliberata infatti l'estensione del diritto di voto per l'elezione del Rettore e dei direttori di Dipartimento a tutti gli studenti, i dottorandi, gli assegnisti e gli specializzandi (e non più solo ai loro rappresentanti), con voto conteggiato nella misura del 30% del numero complessivo dei rappresentanti delle suddette categorie in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione e nei Consigli di Dipartimento. È stata, quindi, incrementata la percentuale, che in una prima bozza era fissata al 15%. Su questo punto hanno espresso parere contrario 4 studenti in Senato e uno in Consiglio di Amministrazione. Aumentata anche la percentuale del "peso" del voto del personale tecnico-amministrativo, ora al 25% contro il 20% previsto dallo Statuto vigente. L'Università di Messina, con la prima approvazione da parte del Senato Accademico ed il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione si appresta a completare la prima fase del processo di riforma iniziato lo scorso gennaio con l'avvio delle consultazioni per le modifiche statutarie. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.