Domenica 22 Dicembre 2024

Mafia a Carini, decapitato il clan dei Pipitone: quando la crisi colpisce anche i boss

PALERMO. La crisi colpisce anche la mafia. I carabinieri nella loro lunga inchiesta cercano di risalire alla proprietà di Angelo Antonino Pipitone, finito in manette ieri nel corso di un’operazione. Arrestati anche sei presunti componenti del clan del boss tra questi la moglie del boss, Franca Pellerito, 65 anni, la figlia Epifania, 34 anni e suo marito Benedetto Pipitone, 40 anni, il cugino del boss Francesco Marco Pipitone, 33 anni, e Angela Conigliaro 44 anni, che gli investigatori indicano come fedelissima del capomafia di Carini. Tra gli immobili nella loro disponibilità anche il capannone che si trova nella statale 113 che dai primi anni del 2000 e fino al novembre del 2012 ha ospitato gli uffici e lo spazio espositivo della Helg srl. Per la struttura di circa 2.600 metri quadri si trova in un lotto di terreno di 6.800 metri quadri il 18 aprile del 2003 è stato sottoscritto un regolare contratto tra Roberto Helg, già presidente della camera di Commercio di Palermo, ed Epifania Pipitone per un ammontare di 114 mila euro più Iva aggiornato annualmente al 75% delle variazioni registrate dall'Istat a decorrere da primo agosto 2003. Dal 2012 quando la società ha dichiarato fallimento i componenti della famiglia Pipitone si lamentano della perdita del canone di affitto e dei mancati introiti. Nel corso del colloquio registrato il 4 marzo 2013 come trascrivono i magistrati nell’ordinanza la figlia Epifania dice al padre Angelo: “Ma perché pure con il discorso di Helg che cosa hanno concluso. Il posto chiuso, l'insegna tolta, ancora non è andato nessuno ed i mesi passano. Resterà chiuso ancora per tanto tempo, sai quanto materiale c'è la dentro. Che ha saputo tante, mi ha detto cattive parole davanti a tutti. Ma perché io devo chiedere il permesso a te. Dico sarà quel che sarà, però quando sono andato io a parlare con quello, aveva parlato in modo giusto”. Il padre: “Chi?” La figlia Epifania risponde: “Ma c'è crisi, c'è crisi in giro, non c'è niente. Loro facendo l'operazione che hanno fatto sempre loro, ci siamo andati fregati sempre noi, perché il locale rimane chiuso per molto tempo”.

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