Giovedì 19 Dicembre 2024

Pantelleria, muore carbonizzata mentre brucia delle sterpaglie

PANTELLERIA. Muore carbonizzata mentre brucia alcune sterpaglie nel giardino della sua casa di villeggiatura a Pantelleria. La vittima è una donna di 64 anni, Anna Abis, residente in città ma originaria di Siracusa. La tragedia sarebbe accaduta sabato mattina, ma la macabra scoperta sarebbe avvenuta solo nel tardo pomeriggio.  Sposata con Vincenzo Di Fede, pensionato delle ferrovie, la vittima abitava in un condominio di via Archimede. Aveva prolungato le vacanze di qualche giorno, mentre la sua unica figlia, Stefania Di Fede, impiegata nella farmacia del cognato, in via Montalbo, era tornata nel capoluogo con i due nipotini di 8 e 9 anni per la ripresa della scuola. Sconvolta ieri al telefono da Pantelleria la figlia, che è sposata con il titolare di una parafarmacia in via dei Cantieri.
La vittima è stata trovata da alcuni amici. Erano andati a cercarla a casa, avvertiti dalla famiglia che non aveva notizie da ore. Non rispondeva al telefono. Gli amici hanno bussato a casa della donna, un dammuso in contrada Ziton, ma non rispondeva.
Allarmati, hanno avvertito i carabinieri e così sono scattate le ricerche. Poco dopo, vicino alla casa della donna, in un fosso, i militari hanno trovato i suoi resti bruciati. Gli inquirenti avrebbero accertato che la dinamica sia stata accidentale. La signora sarebbe caduta nel fosso dove era solita bruciare le erbacce secche. E non è più potuta risalire.
La disgrazia potrebbe essere avvenuta mentre la signora cercava di spingere nel fosso le erbacce da bruciare con una zappa o qualche altro arnese da giardino. Forse un giramento di testa, un malore, poi è caduta a terra battendo la testa su una pietra. Sembrerebbe che si sia anche rotta un femore nell’urto col terreno, circostanza che potrebbe non averle permesso di risalire dal fosso e mettersi in salvo. Quindi l’orribile morte tra le fiamme. Una scena terribile quella che si è presentata ai soccorritori. Il corpo carbonizzato della malcapitata era irriconoscibile. La donna potrebbe avere gridato cercando di attirare l’attenzione, ma il dammuso dove abitava era ad una certa distanza da alcune costruzioni e nessuno l'ha potuta sentire e soccorrere in tempo. La zona è vicinissima all'aeroporto.
In quella casa, la donna con i suoi familiari viveva vacanze felici, non solo in estate. La figlia e i due nipotini frequentavano il centro Ippico del Lago di Venere, gestito da Salvatore Ferrera. La domenica precedente erano stati proprio lì a galoppare ed avevano incontrato l'attrice Dakota Johnson che, donando 6.000 euro, ha salvato il centro dalla chiusura. Una famiglia felice distrutta da un immane dolore.  «I due ragazzini - racconta Salvatore Ferrera - andavano pazzi per i cavalli e volevano venire sempre a Pantelleria per incontrarmi. Sono costernato da quanto è successo, quasi non riesco a crederci. A volte li accompagnava anche la nonna, ma quest'anno era arrivata in ritardo sull’isola perché era andata a Milano a mettere un busto. Domenica - continua Ferrera - stavo scendendo con i cavalli da Sibà e giunto all'altezza dell'aeroporto sono stato fermato da un conoscente che mi ha detto quello che era successo. Poi mi ha telefonato anche la figlia piangendo. Una disgrazia ha colpito una famiglia di brava gente. Siamo sconvolti».  La salma della signora ieri è stata imbarcata sul traghetto di linea «Paolo Veronese» in direzione Siracusa, dove la donna sarà tumulata.
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