Mercoledì 18 Dicembre 2024

Catania, arrestate 8 persone vicine al clan Laudani

CATANIA. Un'associazione specializzata  nelle estorsioni, prevalentemente con la tecnica del 'cavallo di  ritorno', il pagamento del 'pizzo' per la restituzione delle  refurtiva al legittimo proprietario, che operava a Randazzo  è  stata sgominata da carabinieri della locale compagnia e del  comando provinciale di Catania che hanno arrestato 8 persone. Il gruppo al centro dell'inchiesta, denominata Trinacium,  dall'antico nome di Randazzo, della Dda della Procura del  capoluogo etneo è quello dei Ragaglia, legato alla 'famiglia'  Laudani, che prende il nome dal suo capo, Claudio Ragaglia, 45  anni, che i suoi affiliati chiamerebbero il 'direttore',  affiancato dal fratello Antonino Salvatore, di 52 anni. Assieme  a loro, in esecuzione di un ordine di carcerazione, sono stati  arrestati anche Giuseppe Cartillone, di 42 anni, Giuseppe  Minissale, di 51, e Luigi Virgilio, di 33. Il Gip ha disposto  gli arresti domiciliari per Samuele Rosario Lo Castro, di 29  anni, già detenuto a Palermo per altra causa, Paolo Rombes, di  57 anni, e Antonio Salvatore Sapiente, di 48. Altri due indagati  sono attualmente irreperibili.     "Le indagini dei carabinieri - ha spiegato il procuratore  Giovanni Salvi - hanno permesso di evidenziare il tentativo  della cosca di assumere il controllo del territorio, oltre che  col controllo di ogni attività illecita anche mediante  l'accurata gestione dei rapporti con altri gruppi criminali  limitrofi. Ma l'operazione ha posto fine a tutto questo".     La forza intimidatrice del clan, specie in occasione del  recupero delle somme concesse ad usura, si è manifestata con  particolare violenza, tanto che, in uno degli episodi  contestati, la vittima è stata sequestrata, obbligata a salire  in auto e, una volta condotta in un casolare, legata, picchiata  e minacciata di morte con una pistola. Per il comandante provinciale dei carabinieri di Catania, il  colonnello Alessandro Casarsa queste "operazioni depotenziano la  mafia e danno fiducia ai cittadini che sanno di potere contare  sulle Istituzioni".

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