Impossibilitata a camminare - costretta a muoversi sulla sedia a rotelle elettrica a causa di dolori lancinanti - e bisognosa dell'aiuto di un accompagnatore per svolgere le semplici attività quotidiane, dal lavarsi al prepararsi da mangiare. Eppure, capacissima di portare a spasso il cane per una passeggiatina nelle prime ore del mattino e a tarda sera. È finita con una accusa di truffa per 60.000 euro e con una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale la 'carriera' da falsa invalida di una pensionata Inps forlivese.
A smascherare la donna - 63enne originaria di Messina e residente a Forlì - la Guardia di Finanza della città romagnola che le ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Forlì per truffa aggravata ai danni dell'Inps. L'anziana, pensionata ed ex dipendente dell'Inps percepiva da 10 anni circa 500 euro al mese - oltre alla pensione di anzianità - perchè, nel 2002, era stata riconosciuta «invalida con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore» ed era stata mandata in pensione con la concessione dell'indennità di accompagnamento.
Negli anni la donna è riuscita a ingannare i medici presentandosi alle visite di controllo su una sedia a rotelle elettrica perchè impossibilitata a camminare adducendo dolori che le impedivano di alzarsi dal letto da sola, dichiarando di avere bisogno continuamente dell'assistenza di un accompagnatore per svolgere le attività quotidiane, dal lavarsi al prepararsi da mangiare. Le indagini delle Fiamme Gialle coordinate dal Procuratore della Repubblica, Sergio Sottani, e dal sostituto Procuratore, Lucia Spirito, sono state avviate lo scorso marzo con appostamenti, pedinamenti e riprese video: la signora - è stato appurato - utilizzava la sedia a rotelle elettrica per uscire di casa solo negli orari 'd'ufficio' mentre alle 6 del mattino o dopo le 23 era solita invece passeggiare tranquillamente sotto casa.
Avvicinata dai finanzieri mentre mentre era a spasso con il cagnolino la donna ha cercato di spiegare dichiarando di avere una patologia che le consentiva di poter camminare soltanto in alcune ore della giornata e in particolare la mattina presto o la sera, gli orari in cui usciva per la 'passeggiatina'. Per anni la donna, prima di andare in pensione aveva lavorato all'Inps proprio nell'ufficio che si occupava delle pensioni di invalidità ed è proprio questo particolare, come lei stessa ha dichiarato ai militari, che le consentiva di «conoscere bene gli ambiti» per questa tipologia di pensioni.
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