ROMA. Continuano i dubbi sulla modalità di gestione del portale di Garanzia giovani , il piano europeo che assegna all'Italia 1,5 miliardi di euro per inserimento lavorativo di giovani italiani "Neet", cioè che non studiano nè un'occupazione. A dimostrarlo è l’analisi del centro studi Adapt, che monitora le offerte pubblicate sul portale nazionale di Garanzia giovani.
Secondo i ricercatori: "I numeri non tornano": "Nell'ultimo report -scrivo nell'indagine - il Ministero informa, infatti, che “le aziende stanno inserendo occasioni di lavoro (vacancy) sul portale nazionale direttamente o per il tramite delle Agenzie per il lavoro” e che “le opportunità di lavoro complessive pubblicate dall’inizio del progetto sono pari a 11.703, per un totale di posti disponibili pari a 16.949. All’8 settembre però - precisano da Adapt - le vacancy pubblicate erano poco più di 3.600 e al15 settembre risultano essere inferiori alle 5.300 unità".
Il motivo secondo l'indagine è da ricercare sull'errata modalità d'inserimento delle offerte lavorative: "Allo stato attuale, - spiega lo studio - il sito ministeriale, nella maggior parte dei
casi, non fa altro che “rimbalzare” annunci delle Agenzie per il lavoro senza un vero e proprio
controllo su quanto inserito. Quasi il 90% delle offerte pubblicate, infatti, è stato caricato da queste e si riferisce a posizioni del tutto indifferenti rispetto al programma europeo. Nel portale nazionale si ritrovano così gli stessi annunci pubblicati in qualunque altro motore di ricerca presente sul web senza alcun filtro". Non a caso, infatti, alcuni profili richiesti raffigurano lavoratori già con un certo livello di esperienza, piuttosto che giovani alle prime armi.
"È bene sottolineare, inoltre, che la lettura degli annunci, spesso, mette in mostra come le
aziende siano interessate a persone che sono già in possesso di una esperienza nel settore di
riferimento. Un simile requisito può giungere talvolta ai dieci anni. Appare evidente che tale
richiesta si pone in contraddizione con i pilastri della Garanzia Giovani che invece vuole
intercettare chi ha appena terminato un percorso di studio oppure è in una situazione di mancanza di formazione e lavoro" Poco spazio dunque, concludono gli autori nell'indagine: "viene dato ai profili junior dei neodiplomati o neolaurati".
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