PALERMO. I lavoratori degli enti di formazione professionale sono tornati a protestare a Palermo. Due le iniziative promosse dai sindacati: in piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d'Orleans, è in corso un presidio indetto dai Cobas, che per oggi hanno proclamato una
giornata di sciopero; mentre in via Imperatore Federico, davanti alla sede del dipartimento Lavoro, è in corso il sit in organizzato dalla Cisl. Sono circa 8 mila i lavoratori degli enti in Sicilia. Gli autonomi chiedono al governo Crocetta la dichiarazione dello stato di crisi del settore e l'avvio di un incontro sugli ammortizzatori sociali, ma anche l'aumento delle risorse stanziate per i corsi di formazione finanziati con la terza annualità dell'Avviso 20 e il reinserimento al lavoro dei 1.700 ex addetti agli sportelli multifunzionali e dei circa 2.000 dipendenti degli enti destinatari del progetto Prometeo. Anche la Cisl chiede al governo di mettere in campo misure per il sostegno al reddito dei lavoratori degli enti, una ristrutturazione organica del sistema del settore della formazione e orientamento creando anche in Sicilia i servizi per il lavoro, da affiancare ai centri per l'impiego. Secondo i dati del sindacato circa 2.500 operatori hanno requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. Per la Cisl il bando pubblicato del Ciapi di Priolo per la gestione di due azioni di Garanzia Giovani rischia di «rivelarsi una misura tampone». «Questo Avviso - dice il responsabile regionale Scuola e formazione professionale della Cisl Giovanni Migliore - rischia di non riuscire a assorbire tutti gli ex dipendenti degli sportelli multifunzionali, che sono 1.753. Serve un progetto organico e non soluzioni tampone con contratti semestrali».
IL DOSSIER DELLA CGIL. Quattromila posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi tra ex sportellisti e dipendenti di enti di formazione professionale (oltre ai licenziamenti già avvenuti), il piano formativo che non decolla, lavoratori da mesi senza stipendio, una riforma rimasta solo un vuoto annuncio. Una situazione drammatica, quella della formazione professionale a fronte della quale, dopo un 2014 contrassegnato dalle ripetute proteste dei lavoratori, la Cgil e la Flc Sicilia parlano di “incapacità del governo regionale non più tollerabile, peraltro mentre il Paese e l’Europa - ha sottolineato il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro durante una conferenza stampa- danno centralità ai servizi per l’impiego e a una formazione professionale ancorata ai bisogni delle imprese e del territorio e al sistema universitario”. Per superare la grave impasse del settore Cgil e Flc chiedono l’apertura di un tavolo nazionale di crisi, che affronti anche il tema degli ammortizzatori sociali in deroga, la garanzia del reddito per tutti i lavoratori, una legge regionale che disegni un nuovo sistema di formazione professionale, efficiente, in grado di costituire un propellente in una regione con oltre il 53% di
disoccupazione giovanile e 371 mila Neet. E assieme la ristrutturazione dei servizi per l’impiego. “Quello che più ci preoccupa- ha detto Pagliaro- è l’assenza di prospettive. Da un lato c’è una regione che non riesce a fare programmazione, d’altro una dirigenza regionale neanche all’altezza di costruire bandi, se si calcola che dopo l’Avviso 20 non c’è niente in discussione”. “La riorganizzazione degli uffici regionali- ha aggiunto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia- è un fatto prioritario. Quest’anno, per incapacità gestionale, non è neanche ancora stato varato il piano formativo. La questione del personale si aggrava inoltre, se si considera che oltre agli enti falliti o coinvolti in inchieste ce ne sono decine che non hanno presentato un progetto per quest’anno, manifestando così la volontà di non fare più formazione”. Sull’intero sistema Cgil e Flc hanno presentato un dossier che sarà consegnato il 12 settembre al comitato di sorveglianza del Fse, che si riunirà a Palermo. Per l’occasione la Cgil organizzerà un presidio di lavoratori. “Questo è l’ennesimo fallimento della Regione- ha osservato Scozzaro- e al governo presentiamo oggi una proposta che non ammette deroghe e rinvii”. Quest’anno peraltro, come ha osservato Giovanni Lo Cicero, della Flc, “al momento i finanziamenti previsti, 140 milioni più altri 40 per i prepensionamenti rischiano di non dare risposta a tutta la platea dei lavoratori”. L’anno scorso il sistema è costato 265 milioni e ha prodotto 400 esuberi. La situazione quest’anno potrebbe aggravarsi. Per questo, e per dare alla Sicilia un sistema formativo e orientativo efficiente, Cgil e Flc sollecitano un riordino che comprenda formazione professionale e servizi per l’impiego, andando alla riqualificazione dei sistemi e alla certificazione delle competenze. Ma anche un piano per la riconversione e la ricollocazione degli esuberi e assieme un piano di incentivi all’esodo.Contemporaneamente per il sindacato occorre subito sbloccare le risorse dovute agli enti e avviare un piano formativo pluriennale.
UIL. "Il tempo è scaduto. Abbiamo dato al governo regionale il tempo per nominare i nuovi dirigenti regionali al dipartimento della Formazione e del Lavoro. Ma adesso non ci sono più attenuanti. E' necessario risolvere subito l'emergenza Formazione professionale e dare risposte ai lavoratori con l'avvio della terza annualità, l'assunzione dei 1.800 ex sportelli e l'avvio del progetto Prometeo per tutelare tutti gli idonei in graduatoria". Lo dice Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia. "Attendiamo risposte concrete entro mercoledì - conclude - ma siamo già pronti a proclamare lo sciopero della Formazione".
Caricamento commenti
Commenta la notizia