CAGLIARI. «Sono passati 22 anni dalla morte di mia sorella, 22 anni che aspettiamo di conoscere la verità, ma io sono fiduciosa, prima o poi arriverà». Sono le parole di Claudia Loi, sorella della poliziotta Emanuela Loi morta insieme agli altri componenti della scorta e al giudice Paolo Borsellino nella strage di via D'Amelio il 19 luglio del 1992.
Claudia e il fratello Marcello erano presenti questa mattina a Sestu alla cerimonia di commemorazione delle vittima della strage, accanto a loro i giovani dell'associazione «Libera» arrivati appositamente dal campo di volontariato creato a Gergei in un terreno confiscato a una organizzazione criminale. Proprio ai ragazzi di «Libera» ha rivolto la sua omelia don Massimiliano, cappellano della Questura di Cagliari, sottolineando l'importanza del volontariato come missione e impegno. Agli stessi giovani Claudia Loi ha voluto parlare, raccontando la sua storia e quella di Emanuela, «una ragazza semplice che amava i bambini».
La donna, che ha pianto mentre i ragazzi passavano davanti alla tomba di Emanuela per lasciare una rosa bianca, non ha nascosto la sua amarezza per le indagini sulla strage. «Ci sono ancora tante incertezze - ha detto - e ancora poca chiarezza in tutta la vicenda. Io sono una persona ottimista e mi aspetto che un giorno o l'altro qualche cosa si saprà». Una speranza che coltivano anche i volontari di «Libera». «Questi giovani sono testimoni della giustizia - ha sottolineato Gian Piero Farru referente di Libera Sardegna - vogliono la verità sulla strage che ancora dopo 22 anni non c'è. Oggi siamo qui per ricordare le vittime di quel terribile giorno».
Alla manifestazione ha preso parte anche una rappresentanza della Questura di Cagliari e il sindaco di Sestu. Sempre per ricordare le vittime di via D'Amelio il Movimento Sociale Sardo Destra Regionale ha organizzato per questa sera alle 19 una fiaccolata che partirà proprio da piazza Flacone e Borsellino a Cagliari.
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