PALERMO. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha rinviato al 3 ottobre prossimo la decisione sulla revoca del 41 bis al capomafia Bernardo Provenzano.
In un'ordinanza, depositata oggi, i giudici fanno sapere che è necessario acquisire "informazioni più dettagliate e precise in ordine alla storia clinica e alle diagnosi relative alle patologie riscontrate a carico del Provenzano, con indicazione degli esami clinici e strumentali effettuati e relativi esiti, soprattutto in merito alle descritte patologie neurologiche".
"E' una decisione pilatesca", commenta il difensore del boss Rosalba Di Gregorio che, insieme all'avvocato Maria Brucale, ha chiesto la revoca del carcere duro ritenendolo ormai inutile visto che Provenzano non è più capace di intendere e volere e di comunicare.
"Il 3 ottobre - spiega - è la data in cui il tribunale di sorveglianza di Milano dovrà pronunciarsi sul differimento di esecuzione pena, disposto d'ufficio, sulla scorta della relazione del medico dell'ospedale San Paolo in cui il mio assistito è ricoverato. Una relazione in cui si parla chiaramente di incompatibilità delle sue condizioni col regime carcerario".
"Se a Milano dove si discute della sospensione della pena - aggiunge - un rinvio è sensato, a Roma, dove c'è già tutta la documentazione necessaria, che senso ha?".
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