FIRENZE. «Ancora una volta intravediamo quel proseguo di trattativa fra Stato e mafia, proprio a suon di annullamenti di 41 bis, messa in atto alla fine del 1992». Lo scrive in una nota la presidente dell'associazione fra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, ricordando che «il 3 ottobre sarà valutata la situazione carceraria di Bernardo Provenzano su ordine del Tribunale di Sorveglianza».
«Un mafioso dello spessore di Bernardo Provenzano, che non si è mai pentito, per quello che ci riguarda in carcere deve morire», aggiunge l'associazione, secondo cui, «tutto sta avvenendo in un clima di larghe intese politiche che denotano quanto le stragi del 1993 siano state trasversali a tutto l'arco costituzionale. La nostra posizione è questa: se Bernardo Provenzano godrà per legge di ciò che possono essere definiti come 'favoritismi' per farlo tornare fra le mura domestiche, noi schiereremo i nostri invalidi, i nostri figli che per colpa dell'assassino Provenzano hanno contratto malattie autoimmuni».
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