Sabato 23 Novembre 2024

Istituto Gramsci, l'appello degli intellettuali alla Regione: "Non chiudetelo"

PALERMO. Scrittori, registi, uomini di cultura hanno lanciato un appello al presidente della Regione e ai deputati dell'Ars per scongiurare la chiusura dell'Istituto Gramsci siciliano. Per la Sovintendenza ai beni archivistici si tratta di una «preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia». Ma la sua attività rischia di fermarsi, con pesanti conseguenze per la ricerca a causa del taglio dei contributi regionali. Un gruppo di intellettuali, che «non si rassegnano ad una irresponsabile politica di declino culturale», alzano ora la voce contro le scelte di bilancio della Regione. Tra le prime firme (oltre duecento raccolte solo oggi) quelle della scrittrice Dacia Maraini, del regista Giuseppe Tornatore, dell'editore Antonio Sellerio, del giornalista Marcello Sorgi, del linguista Tullio De Mauro, degli storici Luciano Canfora e Giuseppe Giarrizzo, del musicologo Gioacchino Lanza Tomasi. Nel documento viene tra l'altro ricordato che l'istituto, oltre a una biblioteca con 32 mila volumi e a una raccolta unica di giornali a partire dal 1946, conserva le carte di Pio La Torre, Pompeo Colajanni, Girolamo Li Causi, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile e di altri protagonisti della storia e della politica siciliane. Ha pubblicato oltre 120 volumi e svolge un'intensa attività culturale sotto forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, spesso in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere.

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