PALERMO. Cresce il numero di persone che sono affette da patologie legate al gioco d'azzardo. A Palermo sono 600 le persone aiutate al Cediss, centro specializzato all'interno del dipartimento delle dipendenze dell'Asp di Palermo. In realtà, però, le richieste di aiuto sono nettamente superiori: una media di 30 consulti al mese. La ludopatia non è solo un fenomeno sociale ma una vera e propria malattia. Se n'è parlato stamattina a «Ludopatia», il convegno organizzato dalla Fondazione antiusura «Ss. Mamiliano e Rosalia», in collaborazione con la Caritas di Palermo, nella chiesa Ss. Salvatore di corso Vittorio Emanuele.
Il convegno ha trattato i diversi aspetti del Gioco d'azzardo patologico (Gap) e le gravi conseguenze e disagi che provoca a livello personale, familiare e sociale. «In questi 10 anni di attività ci siamo accorti che molti casi di indebitamento sono legati proprio al gioco d'azzardo - ha spiegato Vittorio Alfisi, presidente della Fondazione antiusura Ss. Mamiliano e Rosalia -, che genera conseguenze negative sulla persona e la famiglia. Ancora mancano azioni forti e significative».
«Il trattamento terapeutico della persona dura minimo due anni ma abbiamo anche pazienti storici - spiega Silvana Scardina dell'equipe Cediss dell'Asp di Palermo -. Dal 2006 abbiamo avuto circa 600 cartelle aperte. Adesso abbiamo 100 casi all'anno ma le richieste iniziali di aiuto sono molte di più».
Caricamento commenti
Commenta la notizia