Giovedì 19 Dicembre 2024

Evasione fiscale: condannati gli stilisti Dolce e Gabbana

MILANO. Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stati condannati a un anno e sei mesi dai giudici della Corte d'appello di Milano per evasione fiscale. In primo grado gli stilisti erano stati condannati a un anno e otto mesi.

I due stilisti erano stati condannati a 1 anno e 8 mesi in primo grado, per la presunta evasione fiscale relativa a un imponibile di circa 200 milioni di euro, lo scorso 19 giugno. Il sostituto pg Gaetano Santamaria Amato, rappresentante dell'accusa nel processo d'appello, ha chiesto però per loro l'assoluzione «perchè il fatto non sussiste», facendo nella sua requisitoria anche una sorta di difesa dei creatori del marchio D&G che avrebbero agito come «un'impresa moderna». Oggi i giudici della seconda sezione penale della corte d'appello non hanno seguito la tesi del sostituto pg e hanno confermato la condanna per evasione fiscale per Dolce e Gabbana, abbassando la pena a 1 anno e 6 mesi, perchè per i fatti relativi al 2004 hanno dichiarato di non doversi procedere per prescrizione.

A 1 anno e 6 mesi è stato condannato anche Luciano Patelli, commercialista dei due stilisti, mentre a 1 anno e 2 mesi sono stati condannati altri 3 manager del gruppo, tra cui Alfonso Dolce, fratello di Domenico. Anche per tutti questi imputati le pene fra il primo e il secondo grado sono state abbassate di 2 mesi, data la prescrizione. Confermato dai giudici anche il risarcimento per danno morale di 500mila euro a favore dell'Agenzia delle Entrate.

Secondo le indagini dei pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta e della Gdf, i due stilisti avrebbero creato nel 2004 una società, la Gado srl, basata in Lussemburgo, per ottenere
vantaggi fiscali in relazione alle royalties sui marchi del gruppo. Inizialmente i pm avevano contestato una presunta evasione fiscale da circa 1 miliardo di euro, ma per una parte
delle accuse in primo grado è arrivata l'assoluzione ed è rimasta in piedi la contestazione relativa a 200milioni di euro. Tra l'altro, nel 2011, il gup di Milano Simone Luerti aveva
assolto i 2 stilisti e gli altri 4 imputati, ma poi la Cassazione ha annullato con rinvio parte di quella sentenza e si è arrivati al processo per evasione fiscale.

«Sono senza parole, sono allibito e ricorreremo di sicuro in Cassazione». Lo ha detto l'avvocato Massimo Dinoia, legale di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, dopo la sentenza della corte d'appello di Milano che ha condannato i due stilisti a un anno e sei mesi di reclusione per evasione fiscale. «Lo stesso pg aveva chiesto l'assoluzione per loro, perchè aveva capito, così come aveva capito già il gup nel 2011 che li aveva assolti», ha spiegato l'avvocato Dinoia con a fianco il legale Armando Simbari.

«Valuteremo con attenzione le motivazioni della decisione della Corte d'Appello e proporremo ricorso in Cassazione». Lo hanno spiegato gli avvocati Giuseppe
Bana e Fabio Cagnola, legali di Luciano Patelli il commercialista condannato a un anno e 6 mesi per evasione fiscale assieme agli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

I legali hanno chiarito che presenteranno ricorso in Cassazione «per dimostrare che il progetto di riorganizzazione aziendale proposto dal dott. Patelli rispondeva a criteri di
liceità, trasparenza ed effettività, come del resto riconosciuto dallo stesso Procuratore Generale che, durante la propria requisitoria, ha richiesto l'assoluzione perchè 'il fatto non
sussistè».

Le motivazioni della sentenza, come hanno chiarito i giudici nel dispositivo, dovrebbero essere depositate il prossimo 20 giugno.    

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