PALERMO. È protesta sull’avvio delle attività al Cerf, l’ente che ha rilevato il Cefop, il più grande ente di formazione professionale della Sicilia, ormai in liquidazione a 10 mila euro. Per poter avviare i corsi, però, la Regione deve certificare l’avvenuto passaggio di consegne, che consentirà al Cerf di ottenere circa 17 milioni di euro di finanziamenti.
Ma il dipartimento generale della Formazione ha chiesto un parere legale all’Avvocatura per verificare che le procedure di vendita e questo passaggio di consegne siano avvenute a norma di legge.
Cgil, Cisl e Uil chiedono però dei velocizzare le procedure. La Flc Cgil Sicilia, per voce del segretario generale Giusto Scozzaro, contesta “l’intempestività dell’iniziativa del governo su un tema su cui si discute da sette mesi. C’era un sostanziale via libera degli uffici regionali, ci sarebbe stato in ogni caso tutto il tempo per acquisire qualunque parere senza incidere sui 408 lavoratori che adesso subiranno il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato”. E la Uil Scuola parla di “situazione surreale. La richiesta di parere giunge inaspettata e nel momento conclusivo di un’annosa vertenza”. Al palo restano i contratti di 408 dipendenti, 185 nell'ambito del progetto Spartacus e circa 347 nell'ambito del progetto Prometeo.