PALERMO. I sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs replicano all'assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, sostenendo che non è vero che nessun dipendente della Regione abbia risposto all'atto d'interpello per la ricerca di personale da impiegare per la comunicazione del 'Piano giovani'. Secondo l'assessorato, invece, proprio la mancata adesione dei dipendenti pubblici, ha indotto il dipartimento a emanare l'avviso pubblico per la ricerca di "esterni" cui affidare parte della comunicazione soprattutto attraverso i social network e icanali telematici innovativi.
"Esistono tantissime unità di personale esperte nelle attività ricercate da questo assessorato - scrivono i sindacati in una lettera all'assessore - che, in qualche modo, avrebbero potuto liberamente aderire o meno al presunto atto d'interpello qualora, lo stesso, fosse stato realmente pubblicizzato attraverso la pubblicazione, secondo le previste procedure di divulgazione, sul sito istituzionale del Dipartimento Funzione Pubblica (nel quale, ad oggi, non vi è alcuna traccia). Gli esperti ricercati, inoltre, con il presunto atto d'interpello, non sono riconducibili a specifiche figure professionali che possano essere menzionate nei curricula richiesti in quanto, in massima parte, trattasi di esperienze acquisite esclusivamente attraverso auto formazione e, sicuramente, non previste dall'attuale ordinamento professionale delle Pubbliche amministrazioni".
Per Cobas/Codir e Sadirs inoltre "il suddetto piano di comunicazione, poi, non risulta essere stato presentato alle organizzazioni sindacali, non sono state motivate le necessità di reclutamento di tali figure e quali criteri siano stati adottati per organizzare detto piano di sviluppo dell'informazione". E ancora, "nonostante la carente divulgazione del suddetto atto d'interpello, non risponde assolutamente al vero che nessun dipendente regionale vi abbia partecipato, come segnalato alle scriventi da qualche dipendente in possesso anche della ricevuta di presentazione dell'istanza. Per questi motivi si chiede il ritiro del bando in questione o, in subordine, la sua riformulazione di concerto con le organizzazioni sindacali, riservando al personale interno all'amministrazione una congrua quota di riserva". E avvertono chi "in difetto, le suddette segreterie generali si vedranno
costrette, nell'interesse dei diritti e a difesa delle professionalità acquisite dai dipendenti regionali, ad impugnare il suddetto bando presso le autorità giudiziarie competenti".
L'assessorato rimane comunque fermo sulla sua posizione e ribadisce di aver agito nel rispetto delle regole. E sul dipendente che avrebbe presentato istanza, dal dipartimento spiegano di non aver ricevuto alcuna richiesta e di essere pronti a verificare eventuali errori nella notifica.
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