PALERMO. La mega truffa al Ciapi di Palermo non riguardava solo un progetto, ma avrebbe interessato in maniera capillare tutte le attività dell'ente ha gestito un fiume di denaro stanziato dall'Europa per favorire l'occupazione. E invece, secondo la magistratura quegli appalti sarebbero stati aggiudicati sempre allo stesso gruppo di imprese vicine al manager Fausto Giachetto, grazie alla compiacenza di politici e burocrati.
Così, dopo le prime 17 ordinanze di custodia cautelare, adesso arrivano altre 16 denunce e un maxi-sequestro da cento milioni di euro nei confronti di quattro società riconducibili a Fausto Giacchetto, sott'accusa per la gestione di 15 milioni di euro destinati alla comunicazione del progetti Coorap organizzato dal Ciapi di Palermo.
Ma quel progetto, secondo i magistrati, non sarebbe stato l’unico condizionato da Giacchetto. Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Palermo avrebbe scoperto altri sette progetti nei quali contesta sia l’illecito ottenimento di contributi per 78 milioni di euro, sia l’avvenuta alterazione delle procedure di aggiudicazione di appalto bandite per l’organizzazione di eventi e per l’esecuzione di servizi promo-pubblicitari a favore dell’ente.
Nel mirino nella magistratura sono finiti i progetti Infoa, Carovana per l’orientamento, Formispe, Forum della Legalità, Attività per gli Enti locali, Labor e Scuola Lavoro. I reati contestati in questo nuovo filone sono la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la turbata libertà degli incanti, la frode nelle pubbliche forniture, la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, il favoreggiamento e la frode fiscale.
Si apre così un nuovo filone nell’indagine della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Palermo che, nel giugno dello scorso anno, ha portato all’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo nei confronti di altrettanti soggetti, per irregolarità nelle procedure di aggiudicazione di appalti nel settore degli eventi pubblici in Sicilia.
Le Fiamme gialle hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica palermitana nei confronti di quattro società e di disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili all’entourage del principale indagato accusato di avere illecitamente ottenuto, anche per progetti diversi dal Coorap, ingenti contributi “pubblici”.
Sarebbe emerso come tutti i progetti del Ciapi di Palermo e le imprese invitate a partecipare alle gare erano, in alcuni casi, direttamente o indirettamente riconducibili al principale indagato mentre in altri casi, le imprese aggiudicatarie, a fronte dei favoritismi ottenuti, hanno dovuto corrispondere parte del denaro percepito a società comunque riconducibili a Giacchetto.
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