ROMA. Il gesuita che gira in tram diventa il Papa che torna con il pulmino, che salda il conto in albergo, che va a pregare la Madonna con un mazzolino di fiori in mano. Le prime 24 ore di Papa Francesco sono quelle di un uomo chiamato a fare una cosa più grande, non volendo perdere però la sua semplicità. E a guardare la prima giornata da Sommo Romano Pontefice, il nome Francesco scelto da Jorge Mario Bergoglio appare già un vero e proprio 'programmà. Qualcuno lo accosta a Giovanni XXIII ma, avverte Padre Federico Lombardi, «evitiamo valutazioni superficiali e aspettiamo di conoscere la sua spiritualità». Ecco le prime 24 ore del papa-uomo Francesco. Ieri sera l'elezione al quinto scrutinio e subito l'accettazione «con molta serenità e senza nessuna esitazione», ha raccontato il cardinale Sean Brady. Mantiene la solennità del momento ma dopo, nell'atmosfera più rilassata della cena con i cardinali a Santa Marta, dirà: «Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto». Impone da subito il suo stile. Al Maestro delle Celebrazioni liturgiche, mons. Guido Marini, che prova a insistere per fargli indossare la mozzetta rossa sopra la veste bianca, pare che abbia risposto: «Questa la metta lei». E si è tenuto addosso anche la sua croce di vescovo, assai meno pregiata di quella d'oro che era pronta sul tavolo nella stanza delle Lacrime. Il primo pensiero da Papa va a Castel Gandolfo e chiama Benedetto XVI. Poi riceve l'omaggio dei cardinali. Ma resta in piedi davanti all'altare senza mettersi sulla 'sedia del Papà. Il mondo l'ha visto poco dopo, affacciarsi dalla Loggia e dire con un sorriso largo e semplicemente «buona sera» come si fa quando si va a casa di amici. Ma è solo l'inizio dello stile-Bergoglio. L'auto di ordinanza, la Scv1 che era arrivata per portarlo, dopo la benedizione 'Urbi et Orbì a Santa Marta, se ne torna in garage perchè il Papa sale sul pulmino con gli altri cardinali. Mangiano in un clima di festa, scherza e li 'rimproverà per quello che hanno fatto. Poi la notte nella stanza 201 della Domus, il piccolo appartamento che lo ospiterà nelle settimane in cui si faranno i lavori («saranno brevi» fa sapere Lombardi) al Palazzo Apostolico. Sveglia molto presto questa mattina e alle 8 è già a Santa Maria Maggiore per pregare la Madonna Salus Populi Romani. Arriva senza corteo, con un'auto della gendarmeria. Pare che abbia chiesto, ma invano, di lasciare la Chiesa aperta ai fedeli. Deposita un mazzetto di fiori sull'altare e prega vicino alla reliquia della culla di Gesù, lì dove aveva celebrato la prima Messa Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti. Prega, invita i confessori ad avere «misericordia delle anime» e all'uscita benedice una mamma incinta e saluta una scolaresca. Poi, come una qualsiasi persona che cambia residenza, va a fare le valige alla Casa del Clero, in via della Scrofa, dove era stato prima del trasferimento a Santa Marta. Saluta il personale e salda il conto. «Per dare il buon esempio» spiega Padre Lombardi. Poi di nuovo a Santa Marta per mangiare e fare una prima riunione con i suoi collaboratori e mettere a punto i prossimi appuntamenti. Il momento solenne della prima giornata da Papa arriva alle 17 nella Messa alla Sistina con i cardinali elettori. Entra poggiando il pastorale come un bastone da montagna e pronuncia la sua prima omelia da pontefice. Breve ma efficace: «senza croce siamo mondani, non discepoli» e «se non professiamo Gesù diventiamo una ong» caritatevole, dice con tono gentile ma fermo ai fratelli cardinali. Inciampa ancora in qualche parola di italiano e le pietre del Vangelo di Matteo diventano «petre», proclamare è tradotto in «confessare». Quando parla del rischio di diventare un'organizzazione non governativa usa il termine «pietosa», che fa saltare sulla sedia i giornalisti stranieri. Ma è evidente che sta per caritatevole, non per penosa. Messa semplice e il pensiero, nelle preghiere dei fedeli, ancora una volta a Benedetto XVI. La giornata sta per finire ma, prima di tornare a Santa Marta, l'ultima incombenza ufficiale è al Palazzo Apostolico: toglie i sigilli e così possono cominciare i piccoli lavori di manutenzione. Le lancette hanno fatto il giro delle 24 ore da quando un fumo bianco ha catalizzato gli sguardi del mondo e alla Loggia di San Pietro si è affacciato il gesuita che girava in tram.