GELA. Una fuga di gas che il vento di scirocco ha spostato dalla raffineria dell'Eni verso il centro abitato ha creato allarme a Gela. Numerose le telefonate arrivate ai carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo nello stabilimento. Molti i cittadini che hanno accusato leggeri malori.
Tre persone sono rimaste intossicate. Sono il padre del proprietario di un distributore di carburanti, Elio Melfa, di 72 anni, e due dipendenti della stessa stazione di servizio, che sorge sulla SS 115 Gela-Vittoria, a un centinaio di metri dal petrolchimico. Malgrado si fossero subito munite di maschere antigas, i tre sono stati colti da malore accusando nausea, conati di vomito, difficoltà respiratorie e un forte dolore alla testa. I clienti che erano in fila, numerosi, in attesa di fare rifornimento per usufruire di uno sconto speciale sul prezzo dei carburanti, si sono allontanati dalla zona.
Soccorsi e trasportati in ospedale, i tre feriti sono stati sottoposti a cure disintossicanti con flebo e farmaci. Dalle 12 alle 15 sono stati tenuti in osservazione in astanteria, poi sono stati dimessi con una prognosi di 5 giorni. Nel pomeriggio hanno sporto denuncia ai carabinieri contro il legale rappresentante della raffineria di Gela per le lesioni riportate. I militari dell'Arma hanno informato l'autorità giudiziaria che ha disposto ulteriori accertamenti su cause e responsabilità. La fuga di gas giunge a 48 ore da un incendio che ha interessato un serbatoio di residui petroliferi nell'isola 20 del petrolchimico, prontamente domato dal personale della sicurezza aziendale.