PALERMO. Potrebbe essere nelle immagini riprese dalle videocamere di due negozi la soluzione del brutale omicidio di Antonietta Giarrusso, la commerciante di 65 anni uccisa lunedì scorso nel negozio di parrucche di sua proprietà in via Dante, nel pieno centro di Palermo.
La polizia sta esaminando i nastri estratti dalle telecamere che potrebbero avere inquadrato l'assassino. Proseguono, intanto, gli interrogatori dei familiari della donna che, 8 anni fa si era sposata in prime nozze con un ex tecnico dei cantieri navali, Giuseppe Messina, molto più anziano di lei. L'uomo, vedovo, che ha trovato il corpo della moglie trafitta da decine di colpi di forbice, è stato sentito insieme a uno dei due figli e ai nipoti della vittima: rapporti familiari molto distesi e affettuosi - sostengono gli investigatori - che escluderebbero la pista familiare. Si continua, invece, a indagare sul movente della rapina: gli investigatori hanno trovato sotto una pila di carte su uno scaffale 1000 euro.
L'eventuale bandito, dunque, potrebbe non avere trovato il denaro, anche se il negozio non pare sia stato messo a soqquadro dopo che l'assassino si è accanito sulla vittima. Non convincono la polizia, invece, nè la pista del clochard interrogato ieri e sottoposto a Tso perchè affetto da
schizofrenia, nè quella che vede nella presunta attività di prestiti, assolutamente non riscontrata, ma riferita da conoscenti, che la donna avrebbe svolto, il movente dell' omicidio. Nè in cassa, nè sui conti bancari sono stati trovati movimenti di denaro tali da far pensare a un giro di denaro legato all'usura.