CALTANISSETTA. Ribaltato in secondo grado il verdetto assolutorio per il deputato nazionale del Pdl Alessandro Pagano che è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni per concorso in abuso d'ufficio (pena sospesa). La Corte d'appello nissena ha ritenuto Pagano colpevole di avere esercitato pressioni, sfruttando la sua posizione di deputato regionale che ricopriva all'epoca, sugli ex dirigenti dell'ospedale «Sant'Elia» di Caltanissetta per far si che
venisse annullato, nella primavera 2007, il concorso per il posto di primario della Divisione di chirurgia al termine del quale erano stati giudicati idonei i quattro candidati che avevano presentato domanda e per favorire la nomina del chirurgo Silvio Morini, il quale venne nominato primario all'inizio del 2008.
I giudici hanno disposto un rimborso di 3 mila euro per le spese legali delle parti civili e hanno concesso il risarcimento danni che sarà stabilito dal Tribunale civile. Il sostituto
procuratore generale Fernando Asaro aveva chiesto la condanna di Pagano - che ha scelto di essere processato con il rito abbreviato - a 1 anno e 6 mesi. Alla fine del processo di primo
grado, nel novembre 2010, il gup Marcello Testaquatra assolse Pagano con formula piena «perchè il fatto non sussiste» e dichiarò prosciolti gli ex dirigenti del «Sant'Elia» Alberto
Paladino, Giuseppe Amico e Franco Maniscalco dall'accusa di abuso d'ufficio e il primario Silvio Morini dal reato di concorso in abuso d'ufficio per una presunta condotta
istigatrice consistita, secondo l'accusa, nel chiedere all'on. Pagano di perorare la sua causa. Questi proscioglimenti sono stati però annullati dalla Corte di Cassazione, che ha rinviato
gli atti al gup.