Giovedì 02 Maggio 2024

"Aiuto, papà ha sparato alla mamma"

PALERMO. «Aiuto, aiuto, papà ha sparato alla mamma»: è tutto nel disperato sos lanciato da una bambina di 12 anni il dramma che ha distrutto ieri la famiglia di Rinaldo D'Alba, appuntato barese dei carabinieri in servizio a Palermo che ha sparato alla moglie, Rosanna Siciliano, e poi si
è ucciso. «Sono in caserma - prosegue la figlia del carabiniere che era a casa con la sorellina di 5 anni nel momento del delitto - Correte».
Tra urla e pianti la bambina, che viveva nell'alloggio di servizio assegnato al padre, chiede aiuto: la telefonata è stata acquisita al fascicolo di indagini aperto dalla procura. Dopo avere sentito gli spari che venivano dalla camera da letto dell'appartamento, ha provato ad entrare. I genitori, che
mesi fa avevano avviato una causa di separazione, si erano chiusi a chiave nella stanza. La ragazzina, terrorizzata, ha dovuto sfondare la porta con un attrezzo. Quando ha visto i genitori a terra in un lago di sangue - il padre era già morto, la madre in fin di vita - non si è persa d'animo e ha chiamato il 118. Nella drammatica telefonata c'è la descrizione della terribile scena che la piccola si è trovata davanti.  Dopo avere telefonato, ha poi portato la sorella, che non sarebbe entrata nella camera, fuori di casa per evitare che vedesse i corpi. Le due bambine, dopo l'arrivo dei carabinieri, sono state portate nell'alloggio di un collega del padre e dovrebbero essere affidate dal tribunale dei minorenni a una sorella della madre. La Siciliano viveva nella caserma della
Stazione Falde, nel quartiere dell'Acquasanta; mentre il marito, dopo la separazione, si era trasferito nella camerata con i colleghi, sempre nello stesso edificio.

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