Venerdì 03 Maggio 2024

Protezione civile senza precari: "A rischio le emergenze"

PALERMO. "Sicilia a rischio, da oggi, senza l'operatività della sala operativa Soris (29 addetti) e privata altresì del personale precario (circa 300 addetti) addetti alle emergenze della protezione civile che cessano di lavorare per effetto della fallimentare e disastrosa politica adottata dal governo regionale in materia di stabilizzazioni del personale che ha subìto la pesante censura del Commissario dello Stato". Lo dice in una nota il sindacato Cobas/Codir.
 "Per di più il governatore, Raffaele Lombardo - aggiunge - non ha ritenuto di dovere riconfermare o nominare il nuovo dirigente generale del Dipartimento regionale della protezione civile (il cui contratto era in scadenza il 30 dicembre) lasciando il settore decapitato e affidandolo "ad interim" ad altri dirigenti: insomma, ancora una volta, la prevenzione e il rischio vengono sottovalutati per diventare addirittura merce di scambio politico al tavolo delle trattative con gli alleati di governo". E ancora: "Per fare fronte all'emergenza - continua la nota - chiediamo al presidente della Regione di affrontare la questione immediatamente e di autorizzare quantomeno gli addetti alla sala operativa (Soris) a continuare la propria prestazione d'opera nelle more della pubblicazione della proroga di tre mesi già votata dall'Ars e in attesa del vaglio del Commissario dello Stato per la pubblicazione in Gazzetta, anche in considerazione che gli stessi manifestano la propria disponibilità ad assicurare la continuità del servizio".
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16.39. "Gli operatori della sala operativa regionale di Protezione civile garantiranno il servizio anche dopo la mezzanotte di oggi, cioé in seguito alla scadenza della proroga dei rispettivi contratti, che è stata votata dall'Ars nella seduta del 28 dicembre scorso, e nonostante la mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale". Lo scrivono, in una nota, gli stessi operatori della Soris. Gli operatori, inoltre, fanno notare che garantiranno "il servizio essenziale di pubblica utilità per tutto il sistema di Protezione civile dell'Isola" e che "continueranno regolarmente l'attività lavorativa". "Consapevoli - si legge, in una nota - che il nostro contributo rimane insostituibile per le professionalità acquisite e le competenze attuate nelle procedure operative uniche, ma quotidianamente svolte da tutto il personale".

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