PALERMO. Quindici prostitute, per la maggior parte romene, liberiane e nigeriane sono state fermate per accertamenti la notte scorsa dai carabinieri a Palermo durante un controllo tra le vie Lincoln, Roma, Garibaldi, le Piazze Giulio Cesare e XIII Vittime e corso Umberto. Indagini sono in corso, d'intesa con l'ufficio Stranieri della Questura, per stabilire la loro posizione sul territorio nazionale e per individuare se ci siano fenomeni di sfruttamento.
"I controlli svolti durante la notte - ha detto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo generale Teo Luzi - si inquadrano nei servizi straordinari di controllo del territorio effettuati dai Carabinieri di Palermo di concerto con le altre forze di polizia per contrastare i diversi fenomeni di degrado urbano in città". "Il fenomeno della prostituzione - ha aggiunto - è tra i più complessi da affrontare poiché coinvolge lo sfruttamento delle donne da parte di bande criminali, la richiesta di clienti certamente di dubbia moralità e, non ultimo, la vita quotidiana dei cittadini disturbati dalle immagini di offerte sessuali sulla strada".
"Bisogna anche considerare - ha proseguito - che la prostituzione su strada non costituisce di per sé reato, per cui l'attività repressiva può essere condotta solo sullo sfruttamento e sul favoreggiamento". "L'azione dell'Arma - ha concluso Luzi - continuerà impiegando tutti gli strumenti amministrativi e giudiziari a disposizione, con l'obiettivo di individuare la catena criminale che sottende il giro della prostituzione e nel contempo di da dare serenità ai cittadini che si sentono colpiti da questo fenomeno".
Prostituzione a Palermo: fermate 15 lucciole
Blitz tra via Lincoln e piazza XIII Vittime. Adesso si dovrà stabilire se ci siano fenomeni di sfruttamento. Il comandante provinciale dei carabinieri Luzi: "I controlli andranno avanti"
5 Commenti
sebastiano
08/10/2011 15:35
aprire subito le case di tolleranza......dove lo stato farebbe pagare le tasse...... e si eviterebbe il degrado che tutti assistiamo!!!!!!
Valentina
09/10/2011 12:16
Da piu di un anno segnalo alle forze dell'ordine la presenza di prostitute e sfruttatori in p.zza XIII Vittime. Speriamo che questa volta non sia la solita retata ma un'azione capillare che porti all'arresto dei protettori.
Lino
09/10/2011 15:43
Raghezzi, questa situazione va avanti da tempo. di che cosa vi scandalizzate? Che la Madonna dell'Incoroneta illumini le lucciole e le faccia sposare, allora, dai.
max
10/10/2011 09:07
Purtroppo ci sono troppi interessi dietro a che questo fenomeno resti tale, per debbellarlo. Il prostituirsi non costituisce reato dicono, ma andarci invece si!! Purtroppo bisogna anke dire che è come si suol dire il mestiere + antico del mondo, e a parte certe ragazze purtroppo tristemente sfruttate e minacciate, ce ne son certamente tante che preferiscono farlo considerata la grande abbondanza di lavoro di questa città e di questo paese. Degli introiti come questi, tutti esentasse sono appetibili, se si considera per incassare quello che una qualunque operaia incasserebbe in almeno 3/4 giorni di lavoro duro di almeno otto ore al giorno. Le leggi ahimè vengono fatte sempre per il cittadino, mentre poi assistiamo inermi agli scandali della politica. L unica cosa che si potrebbe fare e che sarebbe doveroso fare per il decoro a mio giudizio, sarebbe quella di riaprire realmente le case chiuse, quantomeno per arginare il fenomeno per le strade pubbliche. Ma credo che poi nascerebbero altri problemi, del tipo (ki veglierebbe sulla cosa? chi ne prenderebbe gli introiti? nascerebbero manifestazioni per i diritti delle donne "cosa che rispetto pienamente", e tanto altro).
max
10/10/2011 09:14
PS: sottointendo che.. non son favorevole al fenomeno, ne tantomeno contrario. Preferisco mantenermi neutrale, penso solo che ogni uomo e ogni donna dovrebbe avere il diritto esser libero di "fare" per proprio desiderio, e senza che qualcuno comandi su di esso/a. E sempre ovviamente nel decoro, e nel rispetto della propria e dell' altrui persona, dei principi morali, religiosi e sentimentali di ognuno.