CATANZARO. "Ci vuole una bella faccia tosta per annunciare l'avvio delle procedure di esproprio per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. E non certo perché non sono state avvertite preventivamente le istituzioni locali, mai veramente considerate in tutti questi anni, ma perché, dopo la manovra finanziaria di luglio, questo annuncio sa di vera e propria beffa". Lo afferma la Rete No ponte. "Invece di prendere atto della situazione e bloccare immediatamente ogni operazione e quindi ogni ulteriore spesa, la lobby rilancia con l'approvazione del progetto definitivo (non esecutivo) e il rilancio di una quanto mai improbabile procedura che dovrebbe portare alla prima pietra nel 2013. Questo rende ancor più evidente quello che noi abbiamo sempre sostenuto: il Ponte non è un'opera ingegneristica, ma una operazione funzionale solo al drenaggio di soldi pubblici. Ai danni dei cittadini che in nome del Ponte subiscono tagli di servizi e aumento delle imposte. Stiamo parlando di un'operazione per cui si sono già spesi oltre 500 milioni di euro per propaganda e progettazioni praticamente infinite. Il progetto ingegneristico Ponte è stato travolto dalle sue stesse contraddizioni: l'inutilità, l'impatto ambientale (addirittura accentuato nelle ultime versioni del progetto), la non fattibilità (denunciata proprio dall'ex coordinatore del comitato tecnico- scientifico del progetto, che invece di essere ringraziato è stato cacciato in malo modo dalla società), e oggi anche dall'enorme mancanza di fondi (nel quanto mai improbabile profilo economico-finanziario è previsto un intervento in project financing dei privati di oltre 5 miliardi di euro, una cifra impensabile per questo tipo di programmi, a meno di megaricicli criminali e mafiosi degli accumuli dei traffici internazionali di eroina e cocaina, come ha sostenuto qualche tempo fa la Direzione Nazionale Antimafia".