CALTANISSETTA. La Corte d'Assise di Caltanissetta, presieduta dal giudice Francesco Carimi, ha condannato all'ergastolo due pregiudicati di "Cosa Nostra", Giovanni Passaro, di 55 anni, di Gela, e il boss di Mazzarino, Salvatore Siciliano, di 47 anni, riconosciuti colpevoli di concorso nell'omicidio di Marco Nicola Lorefice, un giovanissimo gelese sequestrato, torturato e ucciso nel 1991 per il solo sospetto che appartenesse alla "Stidda".
Il delitto avvenne il 5 marzo di 20 anni fa, in uno dei covi della banda, nelle campagne di Comiso. Esecutore materiale, secondo la magistratura, fu Nunzio Emmanuello, che strangolò Lorefice con le sue mani. Il corpo fu poi seppellito vicino al casolare dove era stato seviziato, ricoprendolo con calce viva. Per molti anni si parlò di sospetto caso di "lupara bianca". Poi, le rivelazioni dei pentiti contribuirono a fare luce anche sul delitto. Ma il corpo non è stato mai ritrovato, perché fu distrutto dalla calce.
Per l'omicidio di Lorefice, undici mafiosi di "Cosa Nostra" gelese, compreso Nunzio Emmanuello, sono stati già condannati nello scorso ottobre con il rito abbreviato, a pene che vanno dai 20 ai 30 anni.
Mafia, giovane ucciso 20 anni fa: due ergastoli a Caltanissetta
Condannati i pregiudicati di Cosa Nostra, Giovanni Passaro, 55 anni di Gela, e il boss di Mazzarino, Salvatore Siciliano, di 47 anni. Sono stati riconosciuti colpevoli di concorso nell'omicidio di Marco Nicola Lorefice
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