Venerdì 03 Maggio 2024

L'oculista arrestato a Palermo: "Niente mazzette, i pazienti hanno equivocato"

PALERMO. Tutto un equivoco. Questa la tesi dell’oculista, Fausto Bellina, agli arresti domiciliari da lunedì scorso per concussione, davanti al gip Luigi Petrucci. «I pazienti hanno equivocato. I soldi che ho chiesto riguardavano analisi e controlli precedenti e successivi all’operazione, non coperti dalle convenzioni con il sistema sanitario». Queste le parole pronunciate dall’oculista per difendersi.
Secondo l'accusa avrebbe indotto i propri pazienti affetti da problemi di cataratta a sottoporsi a un intervento chirurgico alla casa di cura Demma chiedendo compensi variabili tra i 100 e i 300 euro per abbreviare i tempi di attesa. Il legale che lo assisteva, l’avvocato Eugenio Tomasino, ha rimesso il mandato e Bellina ha nominato l’avvocato Francesco Crescimanno.
«Non ho mai preso soldi per scavalcare le liste di attesa - ha proseguito Bellina -, talvolta mi sono occupato delle prenotazioni per i pazienti più anziani, ma non ho preteso denaro per questo. Il denaro non serviva a sollecitare nessun favore, solo a pagare prestazioni professionali pre e post-operatorie». Le sue dichiarazioni sono adesso al vaglio del gip che si dovrà pronunciare sull’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa. L'indagine è nata dopo una segnalazione da parte di un responsabile della casa di cura ai carabinieri del Nas. A carico del dottore Bellina ci sono le dichiarazioni di cinque pazienti, e tutti dicono che l’oculista si era fatto pagare per evitare le liste di attesa.


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