Domenica 28 Aprile 2024

Fiat, una giornata di caos a Termini Imerese

TERMINI IMERESE. Hanno bloccato l'autostrada marciando per 14 Km lungo la A19 fino al municipio di Termini Imerese, poi hanno occupato il porto mandando in tilt i servizi, quindi si sono diretti in stazione paralizzando il traffico ferroviario per alcune ore. Dopo una lunga tregua, a Termini Imerese gli operai della Fiat sono tornati a protestare come fecero nel 2002, quando bloccarono tutto quello che potevano: anche in quel caso l'obiettivo era quello di salvare la fabbrica che il Lingotto aveva deciso di chiudere.   
I numeri non sono quelli di nove anni fa, ma i circa 300-400 lavoratori, che hanno partecipato ai presidi, hanno ottenuto quello che volevano: una convocazione al ministero per conoscere i progetti che dovrebbero rilanciare l'area industriale. Il dicastero, guidato da Paolo Romani, ha convocato i sindacati per il 24 marzo. Si discuterà delle sette-otto proposte vagliate dall'advisor Invitalia e inserite nell'accordo di programma firmato a febbraio dal governo con la Regione siciliana, il comune termitano e il Consorzio industriale. Investimento complessivo, 450 milioni di euro.    Di quei progetti, Fim Fiom e Uilm, spinti dagli operai a ritrovare l'unità d'azione dopo mesi di gelo, vogliono conoscere i dettagli. "Anche se da quello che finora è emerso - dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - nessuno sembra all'altezza di potere rimpiazzare la Fiat che non può abbandonare Termini Imerese dopo avere beneficiato di ingenti risorse pubbliche: l'azienda deve assumersi la propria responsabilità sociale, non basta mettere a disposizione lo stabilimento ai nuovi arrivati".    Fim, Fiom e Uilm chiedono garanzie e piani industriali "seri" per i 2.200 lavoratori della Fiat e dell'indotto.
Per farsi sentire, oggi hanno organizzato uno sciopero. La mobilitazione doveva essere di 2 ore, ma durante l'assemblea nello stabilimento gli operai hanno forzato per le otto ore di astensione e i blocchi. Così in entrambi i due turni di lavoro gli impianti, dove viene assemblata la Lancia Ypsilon, si sono fermati. Proprio mentre era in corso la protesta, i delegati sindacali hanno ricevuto la comunicazione di un ulteriore periodo di cassa integrazione che scatterà dal 21 aprile al primo maggio: si aggiunge ai giorni di fermo già previsti e così articolati: 1 aprile, 4 aprile, 11 aprile e 18 aprile.    Domani i sindacati incontreranno il Prefetto, Giuseppe Caruso, e la commissione Attività produttive dell'Assemblea siciliana.

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