Martedì 30 Aprile 2024

Rapina per pagare il pizzo, imprenditore condannato

SANREMO. A margine del processo in cui è stato condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione con l'accusa di tentata rapina aggravata, è emerso che un ex imprenditore di 46 anni sarebbe stato costretto a chiudere la sua officina, a Varese, per i debiti contratti per pagare il pizzo alla mala agrigentina, e che avrebbe tentato la rapina per trovare i soldi per sfamare i suoi figli. Un imprenditore, di 46 anni, A.B., siciliano di origine, ma domiciliato a Sanremo, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione con l'accusa di tentata rapina aggravata. A margine del processo, che si è svolto, ieri, davanti al Collegio del tribunale matuziano, è emerso che l'uomo (difeso dall'avvocato Margherita Pantano, di Chiavari) aveva tentato di rapinare, il 4 novembre scorso, a Sanremo, una donna di 29 anni, per trovare i soldi per sfamare i figli piccoli in quanto disoccupato, dopo essere caduto in disgrazia per colpa del racket. L'imprenditore, infatti, che fino a qualche anno fa, era proprietario con i fratelli di un'officina meccanica in provincia di Varese, avrebbe perso tutto per colpa del pizzo che sarebbe stato costretto a versare alla mala dell'Agrigentino.

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