Martedì 30 Aprile 2024

Due fratelli si ritrovano 52 anni dopo su Facebook

PALERMO. Il destino li separò 52 anni fa, quando ancora giravano con i calzoncini corti. Lui, Antonino Iannelli, ex dipendente dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in pensione dal 2001, aveva appena 11 anni ed era cresciuto in collegio; il fratello Todd — al secolo Calogero, 55 anni, anche lui pensionato ma residente in Montana, a migliaia di chilometri dalla famiglia naturale — non aveva ancora compiuto 3 anni. Il 5 gennaio scorso, dopo più di mezzo secolo e senza mai essersi visti, il destino ha concesso loro un’altra possibilità: li ha fatti ritrovare grazie a una «diavoleria» elettronica come Facebook ma soprattutto grazie alla tenacia dei figli, che da vent’anni e con i pochi mezzi a loro disposizione cercano di creare un ponte tra la Sicilia e gli Stati Uniti. «Ci provammo la prima volta negli anni Novanta — racconta Ilaria Iannelli, figlia maggiore di Antonino —, grazie a un parente riuscimmo a rintracciarlo, ma siccome non avevamo la possibilità di affrontare il viaggio scrivemmo al programma di Raffaella Carrà, sperando che riuscissero a far incontrare mio padre e suo fratello. Purtroppo, a causa di alcune incomprensioni, non se ne fece più niente».
Le due famiglie non avevano a disposizione grandi mezzi per comunicare: «Ci scrivevamo — racconta ancora Ilaria — e per la traduzione ci facevamo aiutare da parenti italoamericani. Ma una ventina di anni fa abbiamo perso definitivamente i contatti». Una storia struggente, quella di Antonino e Calogero (Todd) Iannelli. Una parabola che comincia nel 1955, quando in poco meno di un mese la famiglia, originaria di Caccamo, è costretta ad affrontare due lutti. Prima, il 12 aprile, la zia di Antonino muore mettendo alla luce una bambina, che viene subito adottata dagli zii: «Mia madre, anche lei incinta, lo promise a sua cognata sul letto di morte», racconta oggi Antonino. Ma il 7 maggio la disgrazia si ripete: nasce Calogero, le complicazioni del parto si rivelano fatali per la mamma e gli orfani diventano quattro. «Mio nonno Agostino — racconta Ilaria Iannelli — non era in grado di badare a tutti quei bimbi, quindi decise di mandare mio papà in collegio e mio zio all’aiuto materno».
Per fortuna un cugino residente a Chicago (sposato e senza figli) prende a cuore i due neonati e decide di adottarli. Calogero diventa così «Todd», cresce con un’altra famiglia, chiama papà uno zio, mamma una signora irlandese e per almeno 15 anni crede di avere una sorella gemella, «Claudia», che in realtà è Maria, l’altra cugina rimasta orfana subito dopo la nascita. «Avrebbero dovuto richiamarci tutti — racconta oggi Antonino — ricongiungere i nipoti negli Stati Uniti. Ma dopo due anni abbiamo perso ogni contatto». Da allora la famiglia Iannelli cerca inutilmente notizie su Calogero. Ci prova papà Agostino negli anni Settanta: «Andò in America e girò invano per almeno un anno — spiega Antonino — ma alla fine per liquidarlo gli presentarono uno sconosciuto che lo trattò male invitandolo a non farsi più vedere».
Tutto sembra mettersi di traverso, incomprensibilmente. «Ancora oggi — dice Ilaria — non riusciamo a capire perché nessuno voleva che mio zio conoscesse suo fratello». Diciott’anni fa la svolta. Un cugino americano riesce a rintracciare Todd e a metterlo in contatto col fratello. I due cominciano a sentirsi, ma non si capiscono: «Mi chiamava anche nel cuore della notte — racconta Antonino —, ma riusciva a dirmi solo “I love you”». Poi i due si perdono di vista. Fino a mercoledì scorso. Quando, cercando tra i contatti di Facebook — il social network che oggi conta quasi 600 milioni di iscritti in tutto il mondo — Ilaria riesce a rintracciare lo zio e i suoi quattro cugini. «È stata un’emozione unica, quasi un miracolo», racconta Antonino Iannelli, che in questi giorni ha imparato a usare anche Skype e la webcam per comunicare col fratello. Dopo 52 anni, sette figli e mille vicissitudini, i due si sono così finalmente visti in faccia, ma la distanza è ancora tanta: «Vorremmo incontrarci — dice infatti Antonino, che oggi ha 63 anni e vive a Termini — purtroppo non siamo in grado di affrontare questa spesa». «Il nostro sogno — conclude Ilaria — è che qualcuno ci aiuti ad affrontare quest’ultimo passo».

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