Lunedì 06 Maggio 2024

Niscemi, si pente in carcere uno degli assassini di Lorena

NISCEMI. "Ancora oggi ho tanti rimorsi per quanto successo... Quando ripenso a questa storia mi viene da paragonarmi ad un animale, perché animale alle fine lo sono stato, senza testa e senza cuore". Lo afferma dal carcere Giuseppe, uno dei tre ragazzi condannati a vent'anni di reclusione per aver violentato e ucciso Lorena Cultraro, la 14enne di Niscemi il cui corpo fu trovato l'11 maggio del 2008 in un pozzo.  Giuseppe, all'epoca minorenne, parla con una lettera inviata a News Mediaset, l'agenzia di notizie tv del Gruppo Mediaset. "Ancora oggi - scrive - non riesco a spiegarmi come ho potuto avventarmi contro una ragazza come Lorena, perché era indifesa e soprattutto non meritava una fine così orrenda... Le donerei la mia vita - aggiunge Giuseppe nella missiva - per farla rivivere con tutta la gioia che non le mancava mai". Lorena fu uccisa perché raccontava di aspettare un figlio da uno del gruppo,  raccontarono i tre assassini. Creava problemi con le fidanzate e così decisero di ucciderla. La perizia della procura stabilì però che non c'era alcuna gravidanza.  Nelle due pagine scritte a mano il 18enne chiede perdono ora anche alla famiglia Cultraro. "Mi reputeranno un mostro - scrive - e gli do pienamente ragione perché gli è stata strappata per sempre una figlia ancora 13enne...".  Tra quattro giorni la cassazione deciderà sulla condanna a  vent'anni di reclusione comminata ai tre ragazzi che, per il padre di Lorena,  "meritano l'ergastolo". "Vorrei avere - conclude Giuseppe - un'altra opportunità... Sacrificare la mia vita per fare del bene a chi é in difficoltà... Mi pento, mi pento e mi pento. Chiedo perdono e spero che Lorena non sarà mai dimenticata".

leggi l'articolo completo