Lunedì 06 Maggio 2024

Pensionati: "Sulle politiche sociali non si torna indietro"

PALERMO. Sulla legge 328 sulle politiche sociali non si torna indietro. La legge va  recepita in Sicilia ed attuata in tutti i suoi punti. E’ quanto sostengono i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato l’assessore regionale alla Famiglia, Lino Lenza. Sotto il profilo attuativo, Spi, Fnp, e Uilp, ritengono necessario fissare vincoli perentori e non ordinatori, che velocizzino tempi e modalità decisionali. I distretti socio sanitari vanno potenziati in tutte le relative funzioni individuate dalla 328/00, pertanto i sindacati dei pensionati non condividono la proposta dell’ assessore Leanza, di riconsegnare i finanziamenti e le relative procedure di appalto direttamente ai singoli Comuni, lasciando al distretto solo il ruolo programmatorio. Il segretario generale dello Spi Cgil, Saverio Piccione, e la segretaria regionale, Donatella Ingrillì, sottolineano che “la 328 resta per lo Spi, e per il sindacato unitario dei pensionati siciliani, la pietra miliare di un sistema integrato e universale di servizi e prestazioni socio assistenziali e socio sanitarie”. I sindacati chiedono il varo di una legge regionale sull’ accreditamento e  una legislazione efficace sulla non  autosufficienza con relativo finanziamento, che privilegi servizi e non la monetarizzazione del bisogno. Secondo i sindacati dei pensionati va disegnata la riforma organica delle politiche sociali in Sicilia, partendo cioè dalla 328/00, valorizzando il meglio delle leggi regionali di settore, e garantendo una vera integrazione socio-sanitaria. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, aspettano di prendere visione del disegno di legge di riforma, annunciato dall’assessore  Leanza, per avanzare in sede di tavolo concertativo e tavolo tecnico le proprie proposte di merito. Nel frattempo,  sollecitano all’assessore Leanza interventi diretti ed indiretti mirati ad aggredire l’ emergenza povertà in Sicilia, e a difendere il potere d’ acquisto di redditi e pensioni, richiedendo l’ attuazione dei Piani di Zona dei 55 distretti siciliani.

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