Palermo. "Esprimo il mio sentito compiacimento ai magistrati e alla guardia di finanza che, a Palermo, lavorano all'indagine che ha portato all'arresto per associazione mafiosa dell'architetto Giuseppe Liga, conosciuto negli ambienti politici e istituzionali per la sua funzione di dirigente provinciale e regionale del Movimento cristiano lavoratori. Per parte mia preannuncio che mi costituirò parte civile perché l'istituzione che rappresento non smetterà mai di contrastare la mafia e i suoi tentativi di riorganizzarsi, anche attraverso il ricorso a persone insospettabili". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.
"La notizia di un suo coinvolgimento negli affari delle cosche che lo avrebbero portato a diventare addirittura il reggente di un mandamento mafioso, suscita un profondo sconcerto - aggiunge Lombardo - Mi auguro che l'inchiesta chiarisca al più presto ogni aspetto della vicenda, individuando e stigmatizzando con chiarezza fatti e circostanze. Prendo atto che i vertici nazionali di Mcl sono prontamente intervenuti sospendendo Liga da ogni carica".
Riguardo ai suoi contatti con il Movimento cristiano lavoratori, Lombardo spiega: "Un medico mio amico, 11 anni fa, mi presentò il presidente nazionale del Movimento, senatore Carlo Costalli". "E da quel momento - continua - ho intrattenuto con i rappresentanti nazionali, regionali e locali di Mcl un rapporto di collaborazione istituzionale, tanto che ho partecipato a numerose riunioni e iniziative pubbliche del movimento, a Catania, Palermo, Roma e Bruxelles. E' quindi difficile accettare che l'immagine e le relazioni di un movimento che si occupa di questioni sociali, siano state usate come paravento da chi, in realtà, avrebbe svolto un ruolo di rilievo in cosa nostra".