C’è un anniversario: sono trascorsi 40 anni dal 30 aprile del 1982, giorno in cui il segretario regionale del PCI in Sicilia, il palermitano Pio La Torre, viene freddato insieme con il suo autista e amico Rosario Di Salvo per mano di un commando mafioso in moto. In Parlamento aveva proposto una legge che introduceva per la prima volta il reato di associazione mafiosa ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi. Nel titolo Ora tocca a noi c’è tutto il senso del film documentario di Walter Veltroni, che sarà presentato in anteprima come Special Screening alla Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre).
Capire un uomo integro, raccontarne l’esempio alle giovani generazioni, far conoscere la storia di un’esistenza esemplare, interamente dedicata all’impegno civile e alla lotta alla mafia, cominciata a fianco dei braccianti, dipingendo il ritratto di un uomo intenso, schivo, determinato, che la morte ha reso drammaticamente uno dei tanti eroi di cui, purtroppo, il nostro Paese ha avuto bisogno, ‘è’ il senso del film. «Conoscevo da anni Pio e gli volevo bene. Occuparmi della sua vita e dell’assassinio suo e di Rosario di Salvo è un onore e una grande responsabilità. Con la collaborazione dei suoi figli Franco e Filippo e dei suoi tanti amici e compagni abbiamo cercato di ricostruire la vita di un dirigente della sinistra, di un uomo che non ha mai smesso di combattere mafia e poteri forti, che ha aiutato il paese a comprendere e combattere il sistema mafioso», ha detto Walter Veltroni.
La vita di Pio La Torre nel documentario è raccontata attraverso il materiale d’archivio e le interviste originali che si alternano alle immagini che ricostruiscono gli anni della sua infanzia e della sua giovinezza. La forza dei gesti e delle parole di Pio irrompe dalle immagini di repertorio dei comizi, dei suoi interventi ai congressi di partito, in Parlamento, come del toccante discorso dopo l’omicidio di Piersanti Mattarella. Ed emerge attraverso le testimonianze come quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ricorda quanto sia stato determinante il contributo di Pio La Torre: «La legge che porta anche il suo nome (La legge n. 646, del 13 settembre 1982, nota come legge «Rognoni-La Torre, ndr) contiene elementi che si sono dimostrati essenziali per colpire e sconfiggere la mafia». E come quella di Giuseppe Tornatore, che ci riporta al momento in cui alla sede Rai di Palermo arrivarono le prime, terribili, immagini dell’attentato, quella dell’attuale procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, dell’ex capo della Squadra Mobile di Palermo Francesco Accordino, della figlia di Rosario Di Salvo, Tiziana di Salvo, e del figlio di Pio, Franco La Torre, di amici e colleghi con cui La Torre ha condiviso un lungo cammino di impegno politico e civile, interrotto quella mattina di quaranta anni fa.
«Ora tocca a noi» è proprio la frase che La Torre disse pochi giorni prima del suo assassinio all’amico di sempre Emanuele Macaluso, consapevole che Cosa Nostra stava stringendo il cerchio attorno a lui e alla sua battaglia per la legalità.
Prodotto da Gianluca Curti e Santo Versace per Minerva Pictures, insieme a Rai Documentari e Luce Cinecittà, con il contributo di Rai Teche, realizzato da Minerva Pictures, Ora tocca a noi - Storia di Pio La Torre sarà in onda in una prima serata firmata Rai Documentari prossimamente su Rai3.
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