Dopo il successo al box office de La fuitina sbagliata, il duo comico palermitano dei Soldi Spicci, al secolo Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, torna il 15 settembre, al cinema con Un mondo sotto social, distribuito da Medusa in 290 copie, dove i due giovani attori, popolarissimi sul web, si misurano nella doppia veste di attori e per la prima volta anche di registi.
Ci troviamo a Roccapinola, paesino siciliano sul mare, non certo un posto da social mentre il luogo sacro per i sognatori del web è Milano. Ed è lì che sogna di trasferirsi Claudio Casisa, ma non potendolo fare, ha cercato di ricreare una piccola Milano in Sicilia dando vita alla Casisocial, un’agenzia di web marketing che ha lo scopo di creare una nuova star influencer prendendo spunto dal mito Nadia Zingales, punto di riferimento per le influencer italiane.
Nello stesso paesino vive Anna (Annandrea Vitrano), insieme al padre che l’ha cresciuta dopo la morte della madre. Un po’ per passione e un po’ per imprinting paterno Anna fa la meccanica nell’officina del padre Antonio.
Claudio e Anna si incontrano proprio qui dove lui si reca con la sua squadra di influencerine per fare dei post pubblicitari. I due non si stanno proprio simpatici, ma arriva un’opportunità inaspettata per Anna proprio in quel mondo social che lei rifugge. Claudio inizia un vero e proprio corso di addestramento ad Anna per renderla più social e femminile, ma lei esausta e senza un risultato incoraggiante, una sera, decide di fare un video in cui si mostra così com’è, vera e sincera: senza filtri.
Il post arriva immediatamente ad avere un successo senza precedenti.
Prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited, girato tra Castellammare e Palermo, dicono del film Annandrea Vitrano e Claudio Casisa: «Abbiamo cercato di raccontare una storia molto attuale legata al mondo degli influencer con il sorriso che sempre ci contraddistingue, ma sorridendo abbiamo tentato anche di lanciare un messaggio alla nostra generazione. Attenzione - dicono - non vogliamo fare una critica ai social, che restano per noi un mezzo importantissimo, ma invitare la gente ad usarli meglio anche preservando a volte il proprio privato».
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