"Sono certo che in futuro ci sarà ancora più voglia di commedia, e di condividere insieme i film". Carlo Verdone da Capri, Hollywood on line, 25esima edizione, guarda con ottimismo al futuro del cinema post pandemia, tra voglia di grande schermo e il racconto del suo legame con l’isola azzurra. L’attore e regista romano nel 2020 si è dedicato alla scrittura ("Non ho fatto altro. Questa pandemia è stata una tragedia") in attesa che il suo ultimo film "Si vive una volta sola" con Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Max Tortora possa arrivare nei cinema. ''Perché non ho voluto l’uscita in streaming? Perché i film sono fatti per essere visti in sala, su uno schermo grande, le serie invece per la tv, c'è una bella differenza", spiega.
Anche lui ha scritto la sua prima serie, per Amazon Prime. "Si chiama 'Vita di Carlo' in dieci puntate - racconta - Protagonista sarò io, la mia casa. Gli episodi da raccontare sono tanti". A Capri l’attore e regista romano è legato da bei ricordi: ''Venni al festival la prima volta tanti anni fa, con mio padre Mario. Complimenti per la versione on line, siete partiti benissimo - ha sottolineato in collegamento da Roma - ma il festival deve essere fisico! Sarò tra i primi a tornare a Capri appena possibile, è un luogo che ho nel cuore".
Il patron del festival Pascal Vicedomini gli strappa intanto una promessa per il 2021: una retrospettiva dei suoi film a Los Angeles, Italia, la manifestazione gemella promossa dall’Istituto Capri nel mondo. Ma a Verdone piace il cinema di Hollywood? ''In realtà preferisco il cinema americano più piccolo, sperimentale. Ma recentemente opere straordinarie come Jocker e Green Book mi hanno colpito - dice - Trovo che il collegamento tra Capri e Hollywood sia comunque giustissimo. E al festival avete portato tanti autori raffinati".
Aspettando in sala 'Si vive una volta sola' (''Un film sull'importanza dell’amicizia, soprattutto quando si è soli e con tanti errori alle spallè'), in vista di nuovi progetti già allo studio, Verdone rivela cosa deve avere una attrice per colpirlo: "Deve essere interessante, anche se non bella deve avere un magnetismo, il volto è importane: il cinema è fatto di primi piani! Naturalmente la personalità. E poi deve saper muovere bene le mani, tengo molto alla gestualità. E ancora, la tonalità della voce, le pause. In genere io ho una folgorazione, e quando scelgo sono sicuro al 90 e cento, comunque mai fermarsi alla primo colpo, una attrice bisogna osservarla".
Poi, parla anche della tv. "Darei una medaglia d’oro a Piero e Alberto Angela perché fanno cultura, hanno istruito tanti italiani, mi piace anche Chiambretti. In genere la tv oggi sembra voglia spendere il meno possibile: mettono persone in una camera, diventa una riunione di condominio. E poi piangono tutti. Non è buona televisione". ANSA
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