Evitare gli errori dell’ultimo derby, perso meritatamente, e andare a caccia della quarta Supercoppa italiana consecutiva. L’Inter punta ad alzare il trofeo per la quarta stagione di fila nel derby contro il Milan in terra saudita (ore 20, Canale 5), cercando anche di vendicare la sconfitta dell’andata in campionato. E superare gli stessi rossoneri anche per quanto riguarda il numero di Supercoppe conquistate consecutivamente, visto che ad oggi i nerazzurri vincitori delle ultime tre stagioni sono appaiati al Milan 1992/1994.
Inzaghi: «Cercheremo di non rifare gli errori dell’ultimo derby»
«Il derby è una partita particolare, emozionante. Il derby ricorda sempre partite speciali, il 22 aprile, la Supercoppa qua, la semifinale di Champions. Cercheremo di non rifare gli errori dell’ultimo derby, dove abbiamo meritato di perdere», ha spiegato il tecnico interista Simone Inzaghi. «Sarebbe importantissimo vincere, sarebbe la quarta coppa consecutiva. In queste due stagioni ha ancora più valore perché ci sono da fare due partite ravvicinate - ha proseguito il tecnico -. La soddisfazione sarebbe ancora maggiore. Ma l’avversario è di valore e avrà la nostra stessa voglia. Abbiamo analizzato il derby di andata, abbiamo visto la semifinale. Sappiamo cosa dobbiamo fare». Anche in termini di formazioni, le scelte sembrano fatte. Thuram va verso la panchina («non prenderemo rischi ma valuteremo», ha spiegato Inzaghi), così come Correa (alle prese con un problema muscolare), così accanto a Lautaro Martinez ci sarà Taremi in attacco, mentre per il resto verrà confermata la formazione che ha battuto l’Atalanta nella semifinale in Arabia Saudita. E proprio le ultime prestazioni dell’attaccante argentino è di grande attualità. «Lautaro è un grande capitano, sta gestendo al meglio la fascia di capitano - le parole del tecnico -. È un grande attaccante, so cosa vuol dire non fare gol, sono stato attaccante anche se meno forte di lui. L’altra sera ha fatto una grandissima partita. So che gli attaccanti vogliono segnare ma lo vedo tranquillo. La squadra vince e gioca bene, dobbiamo continuare così sapendo che Lautaro ci darà una grandissima mano». Lo stesso Lautaro ha riconosciuto di aver «già vissuto momenti così ma secondo me questo è il peggiore - ha commentato l’argentino -. Però vedi come lo gestisco in maniera diversa? Perché io mi sento bene, sto tornando in forma e sono tranquillo anche senza gol. Ci sono altri compagni che stanno segnando. L’unica cosa che conta è che l’Inter vinca».
L'ironia di Conceiçao: «Spero che la squadra stia meglio di me»
Emozioni poche, concentrazione massima. Sergio Conceiçao ancora febbricitante arriva in conferenza stampa alla vigilia di un derby che vale un trofeo e tossisce. Non è in formissima, come non lo è neppure il Milan. «Spero che la squadra stia meglio di me», ammette subito con un po’ di ironia. Ma il morale è alto, il tecnico portoghese si lascia andare anche a qualche battuta, pur riconoscendo l’importanza della sfida. «Ci sono due partite per vincere un titolo, abbiamo fatto mezzo passo e adesso dobbiamo fare l’altro mezzo: abbiamo fiducia anche se ci sono difficoltà. La vita è così - spiega -, nelle difficoltà nascono belle cose». Conceiçao avrebbe preferito giocarsi un derby delicato in una situazione diversa, con maggior tempo a disposizione per trasmettere le sue indicazioni. La sfida è complicatissima anche se i nerazzurri sono in emergenza in attacco con i forfait di Thuram e Correa. Nel Milan invece Leao non è ancora al meglio e si siederà probabilmente in panchina. Gabbia non ha svolto la rifinitura per un attacco influenzale. «L’Inter negli ultimi anni ha vinto con lo stesso allenatore e i giocatori sono insieme da tanto tempo. Vincere è difficile, ma in mezzo alle difficoltà dobbiamo essere uomini tutti. Non possiamo dimenticare - puntualizza l’allenatore - che abbiamo un giorno in meno di riposo rispetto all’Inter, che abbiamo quattro o cinque giocatori reduci da infortunio e che non sono al top. È una realtà ma non una scusa. Non ne parlerò a fine partita se vinciamo o perdiamo, ma è così». È un disappunto forte, quello di Conceiçao che non si lascia però distrarre dagli ulteriori intrecci che questa seconda partita al Milan porta con sé. Dopo aver affrontato suo figlio in semifinale, questa volta fronteggerà l’Inter, sua ex squadra, allenata da Inzaghi, suo ex compagno alla Lazio. Tra i due però i precedenti da colleghi di panchina, non sono sereni. Ai tempi di Porto mancò la stretta di mano, due anni fa. «Ci sono episodi durante la partita. Non c’è stata mancanza di rispetto, siamo due uomini di calcio abbiamo giocato insieme, ci vogliamo bene. Sarà mio amico prima e dopo la partita, durante saremo avversari», chiarisce il portoghese.
Caricamento commenti
Commenta la notizia