Giovedì 26 Dicembre 2024

Juve Stabia, l'esultanza e le braccia tese per il gol di Mussolini: la Procura Figc indaga

Diventa un caso l’esultanza dei tifosi dello Juve Stabia per il primo gol da professionista di Romano Floriani Mussolini, pronipote del Duce e figlio dell’ex eurodeputata Alessandra. Come è usanza diffusa, lo stadio aveva scandito il suo cognome dopo la rete che domenica scorsa ha fruttato il successo per 1-0 sul Cesena, ma secondo alcuni osservatori ci sarebbe stato chi ha accompagnato l’urlo con il braccio teso nel saluto romano. Un portavoce della Figc ha riferito alla AFP che la Procura federale compilerà un rapporto sull’episodio che sarà trasmesso al giudice sportivo della Serie B per eventuali provvedimenti. Il terzino destro in prestito dalla Lazio, che compirà 22 anni il 27 gennaio, porta il cognome sia del padre (ex ufficiale della guardia di finanza) che della madre, anche se dietro la maglia c’è scritto «F. Mussolini». La Juve Stabia in una nota ha espresso «assoluta tranquillità» e ha negato che nell’esultanza ci fosse alcun messaggio politico: «E’ da 117 anni che a Castellammare di Stabia si esulta per un goal della squadra della propria città e da quando lo stadio ha uno speaker e un impianto audio» il pubblico scandisce «il cognome con enfasi e alzando le braccia al cielo in segno di esultanza sportiva per la propria squadra del cuore». A prendere posizione è stato anche il presidente del club campano, Andrea Lagella: «Non accettiamo strumentalizzazioni per un ragazzo d’oro come Romano Floriani Mussolini e la stessa cosa vale per i nostri tifosi che hanno esultato come sempre fatto in passato con qualsiasi altro atleta». Con questa vittoria la Juve Stabia è salita al quarto posto in classifica, dietro a Sassuolo, Spezia e Pisa. Intanto, però il caso è rimbalzato sui media stranieri con il Guardian che gli ha dedicato un servizio intitolato: «I tifosi sembrano festeggiare il gol del pronipote di Mussolini con il saluto romano». Romano Floriani Mussolini in un’intervista data alla Gazzetta dello Sport lo scorso novembre aveva detto di non sentire il peso del suo cognome: «Il mio bisnonno Benito è stato un personaggio importantissimo per l’Italia, ma siamo nel 2024 e il mondo è cambiato. Ci sarà sempre qualche pregiudizio, ma il mio lavoro non c’entra e a me non pesa. La gente parlerà sempre, ma mia madre dice di fregarmene».

leggi l'articolo completo