Meno di un mese fa, sempre a San Siro, la Juve e l’Inter regalarono ai tifosi una partita show, con otto gol, magari anche tanti errori difensivi, ma di sicuro divertimento. Quella contro il Milan, invece, è la copia opposta. Partita lenta, dai ritmi bassi, scadente dal punto di vista tecnico. Così al 90’, decretato lo 0-0 tra Milan e Juve, piovono copiosi i fischi dagli spalti. La prestazione è inaccettabile per i tifosi che hanno riempito San Siro. Quando il Milan va sotto la Curva Sud per salutare il pubblico viene bersagliato una seconda volta dal disappunto e dai fischi.
È un pareggio che non va giù ai tifosi ma che evidentemente non dispiace ai protagonisti in campo. Così il Milan evita una sconfitta che avrebbe affossato la stagione rossonera, ma è a 9 punti dall’Inter capolista. La Juventus, in piena emergenza infortuni, è a -3 dalla vetta aspettando poi i verdetti delle altre del gruppone di testa.
Il Milan, spesso si mette col 4-4-2 con Leao e Morata finalizzatori, molto coperto, probabilmente preoccupato dai troppi gol subiti in questa stagione.
Pulisic e Chukwueze restano inizialmente in panchina in favore di Musah e Loftus Cheek. Leao in campo titolare sbaglia tanto e frena anche qualche azione faticosamente costruita. La Juventus, senza di fatto centravanti e con una panchina di soli sette elementi di cui due portieri, gioca senza una vera punta. Con Koopmeiners e McKennie schierati inusualmente in avanti. Due assetti che vanno quindi a discapito delle emozioni e delle occasioni.
Il primo tempo è noioso, si contano pochissime occasioni e non particolarmente degne di nota. Il Milan non chiama mai in causa Di Gregorio, l’unico squillo (flebile) arriva al 37’ con un tentativo debole di testa di Morata che, comunque, non inquadra la porta. La Juventus prova a far qualcosa in più e sono da segnalare le conclusioni di Conceicao al 6’ murato da Theo Hernandez di spalle. Poi ci provano Koopmeiners e Yildiz ma fuori dallo specchio. Allo scadere del primo tempo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tentativo di testa di Emerson Royal ma non preciso. Così quando Chiffi manda tutti negli spogliatoi, si sentono i primi fischi dal pubblico di San Siro che si aspettava ben altre emozioni nel primo tempo.
La ripresa non ha un registro diverso. Il Milan magari si affaccia con più continuità nella metà campo bianconera ma i portieri non sono i protagonisti del match. Al 6’ gran passaggio di McKennie per Cambiaso ma è provvidenziale la chiusura du Thiaw che devia in calcio d’angolo il tiro del bianconero. All’11’ Milan si costruisce una buona chance ma Leao sbaglia l’ultimo passaggio e nessun rossonero, poi, sfrutta il controllo sbagliato in area di rigore di Locatelli. La partita resta chiusa, con due squadre forse più preoccupate di perdere che decise a vincere.
Fonseca cerca di cambiare l’inerzia della gara e al 25’ della ripresa, richiama Loftus Cheek e inserisce Pulisic. Ma le fiammate in velocità dello statunitense, che ha un altro passo rispetto ai compagni, non danno la scossa al gruppo che continua a muoversi col freno a mano tirato. E gli errori tecnici del Milan vengono accompagnati dalla reazione stizzita e dai fischi del pubblico di San Siro, da sempre esigente. Negli ultimi dieci minuti, Thiago Motta butta nella mischia Weah e Fagioli. Ma a risvegliare dal torpore i tifosi è una conclusione di poco alta dalla distanza di Fofana. Solo qualche appunto in novanta minuti che non hanno molto da raccontare.
Per entrambe la Champions arriva a stretto giro e per far bene in Europa sia Milan che Juve dovranno dare di più. Poi tra una settimana i rossoneri incontreranno l’Empoli e vincere sarà d’obbligo, come per la Juve impegnata a Lecce. La classifica è troppo corta per accumulare passi falsi.
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