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Supercoppa, l'Atalanta a caccia di un'impresa col Real dei nuovi galattici

Gasperini contro una corazzata tra orgoglio e incognite. Ballottaggio davanti:, ma Retegui è pronto

Marco Carnesecchi

Niente Scalvini, Scamacca, Toloi, Zaniolo più Koopmeiners, «una vittima del mercato», e Touré. In panchina, gli under Comi, Tornaghi, Palestra, Mendicino, Manzoni, Cassa e Vavassori. A Gian Piero Gasperini, in vista della Supercoppa Europea, stasera (14 agosto) a Varsavia col Real Madrid, la conta degli indisponibili in casa Atalanta interessa poco: «Il pronostico è chiuso è la motivazione più grande. Ho chiesto ai miei una grande prestazione, col nostro orgoglio e le nostre idee, senza pensare a chi c’è o non c’è. Siamo qui con la voglia di stupire», dice l’allenatore nella conferenza stampa della vigilia

Una professione d’ottimismo, quella del tecnico, condivisa dal suo capitano e dal bomber del 3-0 a Dublino il 22 maggio scorso col Bayer Leverkusen, intervenuti insieme con lui dalla pancia del National Stadium della capitale polacca. Marten de Roon punta tutto sullo spogliatoio e sui seimila nerazzurri in tribuna: «La nostra tifoseria è straordinaria, ci segue ovunque e merita la stessa soddisfazione dell’Europa League. La nostra è sempre stata una squadra compatta. È un peccato avere tante assenze, anche per loro sarebbe stato bello giocare la partita: lo dico perché avevo sofferto non avendo potuto giocare a Dublino». Parola ad Ademola Lookman, il punto fermo dell’attacco: «Siamo entusiasti, meritiamo di esserci, il lavoro e la perseveranza ci hanno portato qui. Anche noi abbiamo le nostre armi. Retegui l’ho visto bene in allenamento, è molto bravo dal punto di vista fisico e si trova a suo agio in area. Non vedo l’ora di poterci giocare».

Sul dualismo tra l’oriundo e De Ketelaere, l’allenatore non si sbottona: «Retegui è arrivato per ultimo, ma avendo giocato gli Europei con la Nazionale è pronto. Ademola è fondamentale avendo segnato i tre gol per conquistare l’Europa League, ha una condizione migliore perché è stato tra i primi a lavorare in ritiro a luglio».

Scelte quasi obbligate: il portiere di coppe Musso, Djimsiti, Hien e Kolasinac a protezione con la possibile sorpresa Godfrey, Zappacosta e Ruggeri sulle corsie, De Roon ed Ederson in mezzo con l’alternativa di Sulemana, Pasalic tra le linee. Dettagli tattici, per chi vuole scrivere un’altra pagina di storia: «Ci giochiamo una competizione di enorme prestigio con la voglia di ribaltare il pronostico contro un Real Madrid che ha un esempio come Ancelotti in panchina e i giocatori più forti e titolati al mondo. E poi siamo l’ultima italiana dopo l’Inter 14 anni fa a giocarci il trofeo».
Una partita che si allena da sé, come conferma De Roon: «Se non ci crediamo, non ha senso andare in campo. Ricordo gli ottavi di Champions di 4 anni fa a Bergamo col Real, quando perdemmo quasi subito Freuler, espulso. Abbiamo fatto il nostro percorso e siamo orgogliosi di giocarcela coi migliori». Il mediano olandese è un testimone del 24 febbraio 2021 da 0-1 e del ritorno a Valdebebas il 16 marzo, 3-1 sempre per il Real allora allenato da Zidane. Il giorno della vendetta sta arrivando.

Nella foto Carnesecchi, ex portiere del Trapani

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