È pur sempre calcio di luglio, nemmeno d’agosto, però nemmeno il più pessimista si sarebbe aspettato una sconfitta per 3-0 all’esordio di Thiago Motta (nella foto). La sua Juventus crolla a Norimberga contro i padroni di casa, dodicesimi nello scorso campionato della Serie B tedesca, e chiude la settimana di ritiro in Germania. Disattenti in difesa e poco incisivi davanti, i bianconeri hanno ancora tanto lavoro da fare e il primo test lo ha confermato. E c’è pure da consolare Vlahovic, il quale ha fallito il rigore del possibile 1-1 a venti minuti dalla fine, ma il tecnico prende il buono: «Il pareggio poteva cambiare la partita, ma non è un alibi. Dobbiamo e possiamo fare meglio ma in generale, al di là del risultato, mi pare che abbiamo fatto una buona preparazione».
Poca Juve e tanta Next Gen, Thiago Motta sceglie un undici giovanissimo per la sua prima uscita sulla panchina dei bianconeri. Il tecnico lancia anche due nuovi acquisti, Di Gregorio in porta e Thuram in mediana, e consegna la fascia di capitano a Locatelli. Poi è un’infornata di ragazzi rientrati dai prestiti (Barbieri e Gonzalez) o protagonisti in Next Gen (Comenencia e Hasa). Vlahovic parte fuori e in attacco comincia Sekulov, ma è in difesa che la Juve fa fatica: Di Gregorio è costretto al primo intervento dopo 25 secondi, poi si ripete al 13’ su un tentativo Schleimer. I bianconeri vanno sotto al 19’, quando Barbieri e Locatelli pasticciano al limite dell’area, Djalò è poco reattivo e Jander fa 1-0. I ritmi non sono altissimi, per vedere il primo tiro della Juve bisogna aspettare il finale di primo tempo, quando Hasa da palla inattiva impegna Reichert.
In chiusura c’è un’altra bella parata di Di Gregorio, all’intervallo Thiago Motta opta per la rivoluzione e ne cambia undici su undici. Tra i pali c’è Perin e davanti entra Vlahovic (in versione capitano), poi gli azzurri Gatti, Cambiaso e Fagioli oltre agli ultimi arrivati Cabal e Adzic. E i bianconeri cominciano ad attaccare con maggiore insistenza, chiudendo il Norimberga e cercando di colpire con Nicolussi Caviglia e Mbangula. Il gol non arriva, ma crea l’occasione più grande per il pari: Weah si fa stendere in area e si conquista un rigore, Vlahovic dal dischetto allarga troppo e colpisce il palo.
Dal possibile 1-1 al tracollo finale, Perin si arrende a Forkel e Janisch e la Juve esce con un pesante tris al passivo. Soulé resta in panchina per 90 minuti, ormai il suo passaggio alla Roma sembra affare fatto. I bianconeri, invece, chiudono il ritiro in Germania e torneranno a Torino: alla Continassa, Thiago Motta lavorerà sui tanti difetti che ha ancora la sua squadra. E si augura di vedere una Juve migliore già nel prossimo test, il 3 agosto a Pescara contro i francesi del Brest.
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