Lunedì 23 Dicembre 2024

L'Italia cancellata dalla Svizzera: addio Europei per gli azzurri

Strepitosa parata di Donnarumma su Embolo
Il gol di Freuler
Donnarumma battuto dal tiro a giro di Vargas
Scamacca colpisce il palo
Granit Xhaka. la mente della Nazionale svizzera
Ndoye tenta la rovesciata
Il polacco Marciniak ha ben diretto
La gioia dei tifosi svizzeri
Il ct della Svizzera Murat Yakin
La disperazione di Alessandro Bastoni
I giocatori svizzeri salutano il pubblico
Gli azzurri escono di scena

Auf Wiedersehen campioni in carica. L’arrivederci arriva all’Olympiastadion, dove tutta un’altra Italia salì sul tetto del mondo colorando d’azzurro il cielo di Berlino. Questa volta, invece, lo stadio della capitale tedesca è il teatro dell’addio a una delle Nazionali più brutte degli ultimi tempi, anche più di quella che contro gli elvetici non andò oltre i due pareggi che le sbarrarono la strada per Qatar 2022. La Svizzera vince 2-0, con merito, senza mai temere di non potercela fare, proprio perché l’Italia non dà mai l’impressione di esserci. Chissà, i troppi cambiamenti probabilmente non giovano, l’identità di squadra (elvetica) evidentemente paga. Sì, perché Spalletti cambia ancora: 4-2-3-1 nelle prime due gare, 3-5-2 nella terza, 4-3-3 agli ottavi. Debutta Mancini, che affianca Bastoni e prende il posto di Calafiori, mentre a coprire la sinistra c’è Darmian e non Dimarco. C’è un altro esordio dal primo minuto ed è quello di El Shaarawy, esterno sinistro offensivo, ma che al bisogno va a coprire l’intera fascia quando il gioco «fluido» tanto amato dal ct ridisegna l’Italia in un 3-5-2. Dall’altra parte c’è Chiesa che, a differenza del Faraone, si occupa solo della fase offensiva per dar man forte a Scamacca. Due novità anche a centrocampo con Cristante e Fagioli nell’undici iniziale a creare un nuovo triangolo mediano con Barella. Fuori Jorginho, Frattesi e Pellegrini. Dall’altra parte Yakin sceglie il 3-4-2-1 e punta sugli «italiani» Sommer, Rodriguez, Aebischer, Freuler e Ndoye. Il turco indovina, Luciano da Certaldo no. Lo dice la partita e lo dice sin da subito. La Svizzera è padrona del campo e del palleggio, Spalletti alla vigilia chiedeva un’Italia sciolta e con personalità, la trova molle e timida, tanto da trasformare gli elvetici in «furie rosse». I buchi in difesa sono evidenti, sul centro-destra ci sono voragini: Di Lorenzo e Mancini sono in balia degli avversari, Xhaka e Freuler lo capiscono e lì insistono. C’è anche Cristante da quelle parti, ma se doveva dare solidità il piano è fallito. Fagioli si sforza di ragionare, è l’unico che lo fa, ma senza inventare chissà cosa. Il dominio della Nati non è testimoniato dalle occasioni: poche e qui c’è la differenza con la Spagna che invece in porta andava sempre. Al 24’ però, Mancini sparisce e Donnarumma è miracoloso su Embolo. La risposta azzurra è in una serpentina di Chiesa, ma Sommer può continuare a sonnecchiare. Il capitano azzurro, invece, capitola al 37’: ancora un buco, Bastoni fuori posizione, Fagioli non chiude su Freuler che di sinistro sigla il meritatissimo 1-0. E se si va al riposo sotto di un solo gol è perché il palo aiuta Donnarumma sulla punizione di Rieder. Primo tempo da dimenticare, c’è ancora la ripresa, sulla carta sperare si può. Spalletti inserisce Zaccagni per El Shaarawy, ma dopo 30 secondi arriva il raddoppio con un bel destro a girare di Vargas: 2-0, giusto così. C’è un auto-palo di Schar sul cross di Fagioli con Sommer spiazzato e immobile. Potrebbe essere la miccia... neanche a parlarne, non si accende nessun fuoco. Entra Retegui per Barella per un disperato 4-2-4 che partorisce un tiro (il primo azzurro) dell’italo-argentino al 28’ e, un minuto dopo, il palo di Scamacca a 4-5 metri dalla porta e in sospetta posizione di offside sull’assist di Zaccagni. Finisce 2-0, Svizzera meritatamente ai quarti, campioni d’Europa meritatamente e malamente a casa.

Svizzera-Italia 2-0

RETI: pt 37’ Freuler; st 1’ Vargas SVIZZERA (3-4-2-1): Sommer 6; Schar 6.5, Akanji 7, Rodriguez 6.5; Rieder 6.5 (26’ st Stergiou 6), Freuler 7, Xhaka 6.5, Aebischer 6.5 (46’ st Steffen sv); Ndoye 6.5 (33’ st Sierro sv), Vargas 7.5 (26’ st Zuber 6); Embolo 6.5 (33’ st Duah sv). In panchina: Mvogo, Kobel, Elvedi, Zakaria, Okafor, Zesiger, Shaqiri, Jashari, Amdouni. Allenatore: Yakin 7 ITALIA (4-3-3): Donnarumma 6.5; Di Lorenzo 4, Mancini 4.5, Bastoni 5, Darmian 5.5 (30’ st Cambiaso sv); Cristante 5 (30’ st Pellegrini sv), Fagioli 6 (41’ st Frattesi sv), Barella 5 (19’ st Retegui 5.5); Chiesa 5.5, Scamacca 4, El Shaarawy 5 (1’ st Zaccagni 6). In panchina: Vicario, Meret, Dimarco, Buongiorno, Gatti, Jorginho, Raspadori, Bellanova, Folorunsho. Allenatore: Spalletti 4 ARBITRO: Marciniak (Polonia) 6.5 NOTE: pomeriggio caldo, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 70 mila circa. Ammoniti: Barella, El Shaarawy, Mancini. Angoli: 4-6. Recupero: 3’; 2’

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