L’ombra delle scommesse torna ad aleggiare sul mondo del calcio, per una serie di episodi ancora tutti da chiarire ma che hanno acceso l’interesse della giustizia sportiva. Dopo il deferimento di quattro giocatori per scommesse su partite in Italia e all’estero, a finire sotto la lente della Procura è stato poi un episodio non inusuale, l’espulsione di un giocatore dalla panchina, che sembra legato ad un picco inusuale di scommesse.
A richiamare l’attenzione dell’ufficio guidato da Giuseppe Chiné è stato un flusso anomalo di puntate registrato in una ricevitoria di Bari proprio su un rosso ad un determinato giocatore, il centrocampista del Bari Nicola Bellomo, durante Ternana-Bari del 23 maggio scorso, gara di ritorno del playout di Serie B, evento poi avvenuto alla mezz’ora della ripresa, in seguito ad un litigio con un raccattapalle.
In merito alla partita - vinta dai pugliesi, che così si sono garantiti la permanenza nella serie cadetta - il giudice sportivo ha disposto tra l’altro, e come da prassi, la squalifica per una giornata del giocatore 33enne, infliggendogli anche un’ammenda di cinquemila euro, «per avere, alzandosi dalla panchina, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un raccattapalle al quale non voleva restituire il pallone». Un caso particolare, quello del giocatore del Bari, perché accaduto a risultato acquisito, con i pugliesi in vantaggio 3-0, ma soprattutto a fare insospettire sarebbero state le giocate fatte a Bari poche ore prima del match, che puntavano sul rosso a Bellomo, pagato 24 volte la posta. Il giocatore, 33 anni, nato a Bari Vecchia, è uno dei vessilli della squadra, dove è tornato nel 2022 dopo aver militato in diverse formazioni di A e B.
L’apertura dell’indagine è arrivata all’indomani del deferimento al Tribunale federale nazionale-sezione disciplinare di quattro giocatori - Christian Diego Pastina, Francesco Forte, Gaetano Letizia ed Enrico Brignola -, per aver effettuato nella stagioni 2021/22 e 2022/23 scommesse su risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc e di campionati di calcio stranieri.
Una concomitanza che ha indotto la Lega Serie B a confermare il proprio impegno «in prima linea nella collaborazione con la giustizia sportiva per accertare e garantire il rispetto delle regole e l’onorabilità e la credibilità del proprio campionato». La Lega sottolinea di operare per i controlli col supporto operativo dell’Unità informativa scommesse sportive e del Gruppo investigativo scommesse sportive, organismi creati dal Ministero degli Interni e di sostenere «la lotta a crimini che minacciano la credibilità, del campionato, ulteriormente ribadita dalla costituzione quale parte civile in ogni procedimento che riguarda questo genere di reato».
Caricamento commenti
Commenta la notizia