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Derby, scudetto e seconda stella: è apoteosi Inter

La stracittadina più bella di sempre, quella che consegna ai nerazzurri il ventesimo titolo. Un trionfo maturato con 5 giornate di anticipo e al termine di una partita contro il Milan dominata. Acerbi apre le danze, Thuram raddoppia. Ai rossoneri non basta la rete di Tomori nel finale. Nel recupero espulsi Theo Hernandez, Dumfries e Calabria

Il cielo sopra San Siro e tutta Italia si colora di nerazzurro. Il derby è ancora dell’Inter, ma stavolta vale ancora di più perché regala agli uomini di Simone Inzaghi la matematica certezza dello scudetto, il ventesimo della storia interista. Un trionfo storico, visto che mai la vittoria di un tricolore era arrivata in una stracittadina. Per il mondo Inter è il massimo, visto che si tratta anche del sesto successo consecutivo contro i rivali di sempre. Decisive le reti di Acerbi e Thuram, con i rossoneri che hanno provato nel finale a rimontare dopo il gol di Tomori, ma non hanno avuto la forza per andare a caccia del pareggio in un finale tesissimo che ha portato a tre espulsi (due tra i rossoneri e uno per i nerazzurri).

Una sfida vinta ancora da Inzaghi contro Pioli e a nulla sono servite le contromosse del tecnico rossonero, che ha provato la difesa a tre con Leao da centravanti. Ma anche stavolta Pioli ne è uscito sconfitto, in quello che potrebbe essere stato il suo ultimo derby sulla panchina del Milan. Inzaghi al contrario non si è inventato nulla, ma con il classico spartito delle ultime sei vittorie nella stracittadina ha portato a casa l’ennesimo trionfo.

Il primo tiro verso lo specchio della porta è di Lautaro, che calcia alto su assist di Darmian. La tensione si sente, sugli spalti ma anche in campo, come dimostrato da un acceso battibecco tra Adli e Lautaro Martinez dopo un fallo su Barella. Milan risponde con ripartenza chiusa da mancino a lato di Theo Hernandez. L’Inter alza la pressione e alla prima vera occasione si porta in vantaggio: su corner spizzata di Pavard, la difesa del Milan si addormenta e lascia da solo Acerbi che da due passi sblocca il risultato- Lui che sembrava chiudere con ignominia la carriera mette la firma sul successo che vale il titolo.

Lautaro ha subito dopo l’occasione del raddoppio, ma non riesce a insaccare a porta sguarnita da dentro l’area piccola su cross teso di Dimarco. La partita si accende, il Milan in contropiede ha la palla per il pari, Leao però trova la pronta risposta di Sommer sul mancino a incrociare. Ma l’Inter resta particolarmente pericolosa, ripartenza veloce con Barella che serve Thuram, il francese però allarga troppo il piattone e non centra lo specchio. I ritmi si alzano con ribaltamenti di fronte rapidi, Calabria da un lato calcia a botta sicura ma trova la super risposta di Sommer, sul contropiede che segue Mkhitaryan da solo davanti a Maignan calcia centralmente.

Nella ripresa ci si aspetta la reazione forte del Milan, ma è l’Inter che aggredisce e morde subito la partita, trovando il raddoppio. Thuram resiste al contrasto con Tomori, si accentra e calcia verso la porta sorprendendo Maignan. I rossoneri provano a replicare con un mancino di Theo Hernandez, Sommer però è attento e respinge. Pioli prova ad aumentare il peso offensivo e cerca il tutto per tutto, inserendo prima Giroud e Chukwueze, riportando così Leao al suo ruolo sulla fascia sinistra, poi anche Okafor buttando tutti all’attacco con cinque attaccanti e un solo centrocampista in campo. Mossa che funziona, perché l’Inter è sulle gambe. Tanto che i rossoneri accorciano con Tomori che insacca a porta sguarnita dopo che Sommer si era superato su un colpo di testa ravvicinato di Gabbia. Nel finale il Milan non ha però le forze per andare all’assalto a caccia del pareggio, con gli ultimi minuti che si trasformano in una corrida: espulsi Theo Hernandez e Calabria tra i rossoneri, Dumfries tra i nerazzurri. E al triplice fischio la festa interista può scatenarsi.

Milan-Inter 1-2

MARCATORI: pt 18’ Acerbi,; st 4’ Thuram, 35’ Tomori

MILAN (3-5-2): Maignan 5.5; Calabria 4, Gabbia 6, Tomori 6.5; Musah 6 (32’st Okafor sv), Adli 5.5 (23’st Bennacer 6), Reijnders 5 (7’st Giroud 6), Loftus-Cheek 5 (23’st Chukwueze 6.5), Hernandez 5; Pulisic 5, Leao 5.5. In panchina: Sportiello, Nava, Florenzi, Terracciano, Pobega, Jovic. Allenatore: Pioli 5.5

INTER (3-5-2): Sommer 7; Pavard 7, Acerbi 7, Bastoni 6.5 (43’st De Vrij sv); Darmian 6.5 (39’st Dumfries 4), Barella 7 (32’st Frattesi sv), Calhanoglu 7 (39’st Asllani sv), Mkhitaryan 6.5, Dimarco 7 (33’st Carlos Augusto sv); Martinez 5.5, Thuram 7.5. In panchina: Audero, Di Gennaro, Bisseck, Cuadrado, Buchanan, Klaassen, Sanchez, Arnautovic, Sensi. Allenatore: Inzaghi 6.5. Arbitro: Colombo di Como 6

NOTE: cielo coperto, campo in buone condizioni. Espulsi: al 48’st Hernandez e Dumfries, al 49’st Calabria. Ammoniti: Barella, Martinez, Hernandez, Gabbia, Tomori, Inzaghi (all). Angoli 4-3 per il Milan. Recupero: 1’ pt, 5’+3’ st

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